La Finanziaria 2026, in discussione in questi giorni, continua a suscitare perplessità in ambito industriale e sembra voler colpire, anziché favorire, le aziende nazionali. L’ennesimo mazzata è arrivata dall’emendamento all’art. 94 della Legge di Bilancio. Il testo, di fatto, modifica il comma 3, ammetterebbe ai benefici fiscali i soli moduli b) e c) del registro ENEA. Questo significa escludere i moduli della categoria a), ovvero quelli prodotti in Stati membri UE e con un’efficienza ≥21,5% .
Una decisione che, di fatto, agevola un solo produttore ed ha indotto le altre aziende a sottoscrivere un comunicato dai toni molto duri.
Un emendamento che “favorisce Enel”
eBisol, Eurener, FuturaSun, FlySolartech, Omnia Solar, SonnenKraft, SoliTek, Soluxtec, Solvis, Sunerg,
Solar e Torri Solare hanno così firmato un documento di critiche, accusando apertamente il Governo di determinare “un’evidente restrizione del mercato, finendo per favorire un’unica realtà industriale, 3Sun, controllata da ENEL e di natura para-statale”
Il recente maxi-emendamento del Governo all’art. 94 della legge di Bilancio esclude di fatto la quasi totalità
dei produttori di moduli fotovoltaici europei. Nello specifico laddove si riporta che:
al comma 3, lettera b), secondo periodo, le parole: «a), b) e c),» sono sostituite dalle seguenti: «b) e c),»;
Vengono quindi esclusi dai meccanismi del nuovo iperammortamento – che prende il posto di Transizione 5.0
– tutti i moduli fotovoltaici iscritti al registro ENEA alla lettera a), che rappresentano la maggioranza assoluta
del registro. Questa impostazione determina un’evidente restrizione del mercato, finendo per favorire
un’unica realtà industriale, 3Sun, controllata da ENEL e di natura para-statale. Limitare il mercato ad un solo
produttore comporta una riduzione della possibilità di installazione, un aumento dei costi per i clienti finali e
un rallentamento complessivo dello sviluppo del mercato fotovoltaico tradizionale.
Come produttori italiani e europei di moduli fotovoltaici, chiediamo quindi una immediata correzione
normativa che consenta nuovamente l’utilizzo dei moduli iscritti alla lettera a) del registro ENEA ripristinando
il testo originario del comma 3 dell’art. 94.
I produttori europei stanno dimostrando concretamente di essere in grado di produrre, sviluppare,
migliorare i processi industriali e innovare le tecnologie dei moduli fotovoltaici, contribuendo in modo
sostanziale alla creazione di valore, occupazione e competenze sul territorio europeo.
Riteniamo inoltre necessario che il registro ENEA venga aggiornato per garantire una reale neutralità
tecnologica, evitando uno sbilanciamento verso una sola tecnologia, come l’eterogiunzione, e assicurando
condizioni di concorrenza eque tra le diverse soluzioni industriali disponibili.
L’attuale decisione appare in aperto contrasto con l’urgenza di ricostruire un ecosistema europeo del
fotovoltaico coerente con gli obiettivi di indipendenza, sicurezza energetica degli approvvigionamenti e
rafforzamento della base industriale europea nello spirito del Net Zero Industrial Act (NZIA).
Le aziende


