A distanza di un anno dall’ultima analisi dell’“Osservatorio conoscenza RAEE” realizzato da Ipsos per Erion WEEE – il Consorzio del Sistema Erion dedicato alla gestione dei RAEE – appare chiaro che stanno migliorando sia la consapevolezza che i comportamenti degli italiani nella raccolta differenziata dei Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche.
Secondo lo studio, realizzato su un campione di 1.000 cittadini italiani a cui si aggiunge un focus specifico su 500 giovani dai 18 ai 26 anni, aumenta la familiarità con il termine RAEE che, nell’arco dell’ultimo anno, è passata dal 44% al 55%, con un miglioramento ancora più evidente nel caso della gen Z, dove la percentuale di quanti hanno sentito menzionare l’acronimo è quasi raddoppiata, passando dal 26% nel 2022 al 50% nel 2023.
A livello territoriale, sono le regioni del nord del Paese a registrare il maggior incremento (dal 47% al 60%), seguite da quelle del centro (dal 46% al 57%) e del sud (dal 37% al 47%). Rimane invece sostanzialmente stabile l’incidenza di quanti, oltre all’acronimo, sanno anche spiegare in modo corretto il significato della parola RAEE che, a livello nazionale, passa dal 38% al 39%, con un aumento decisamente più sostenuto tra i giovani dove il dato arriva al 36%, in aumento di dieci punti percentuali rispetto allo scorso anno.
Con l’aumento dei livelli di conoscenza, migliorano anche i comportamenti relativi alla raccolta e gestione dei RAEE: la media dei conferimenti scorretti nell’ultimo anno è diminuita passando dal 15% al 13%. La flessione più accentuata però si registra proprio nel target dei più giovani, tra i quali l’incidenza è scesa di ben sei punti percentuali (dal 23% al 17%). Resta invece stabile la percentuale di intervistati consapevoli dei rischi associati a una gestione non corretta delle Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche giunte a fine vita, che si attesta a poco meno dell’80% del totale del campione.
“I risultati positivi registrati dal nostro Osservatorio – commenta Giorgio Arienti, Direttore Generale di Erion WEEE – dimostrano come sul tema dei RAEE sia fondamentale continuare a insistere sulla leva della sensibilizzazione per scardinare abitudini e comportamenti scorretti. In molti casi, infatti, questi errori dipendono da una scarsa conoscenza dell’importanza che hanno i nostri piccoli gesti quotidiani come primo anello della catena del riciclo dei Rifiuti Elettrici ed Elettronici. Il piano di comunicazione “DireFareRAEE” che il Consorzio ha lanciato due anni fa ha dato un contributo significativo, ma non possiamo smettere di lavorare e non possiamo farlo da soli, perché quasi due italiani su tre ancora non sanno cosa siano i RAEE. Noi proseguiremo con programmi e iniziative dedicate ai cittadini, ma ci auguriamo che anche altre realtà operanti nel sistema decidano di affiancarci in questo percorso, e che il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica promuova una campagna di “Pubblicità Progresso” sui RAEE”.
Focus Roma: aumentano le conoscenze dei cittadini della capitale in tema di raccolta RAEE
In questa stessa linea, anche tra i romani aumenta la conoscenza sui rifiuti elettrici ed elettronici e la loro corretta gestione. Secondo i risultati dell’Osservatorio Conoscenza RAEE – che ha condotto sondaggi su un campione di 500 cittadini romani per valutare l’impatto della campagna “Riciclare i RAEE è una bella storia!” del Comune di Roma – la quota di cittadini romani che ha sentito la parola RAEE almeno una volta è migliorata, passando dal 42% al 45%; in crescita anche la percentuale di chi conosce il significato dell’acronimo, che passa dal 33% al 35%. La conoscenza sui rischi che possono derivare da uno scorretto conferimento passa dal 79% all’81%; così come incrementa la percentuale di chi sa che in questo tipo di rifiuti sono presenti materie prime recuperabili.
Parallelamente, aumenta anche la percentuale di chi dichiara di conoscere le modalità a disposizione del cittadino per disfarsi dei propri dispositivi: il servizio “1 contro 0” è noto al 37% dei romani (era il 31% nel 2022), mentre quasi 7 cittadini della capitale su 10 sanno di poter usufruire del servizio “1 contro 1”.
Nella capitale migliorano anche i comportamenti: diminuisce infatti la percentuale di chi si disferebbe di almeno un RAEE in modo scorretto, nel sacco dell’indifferenziata e/o nei contenitori della plastica, che scende dal 36% al 33%. Tra i dispositivi evidenziati nell’analisi sono gli spazzolini elettrici, i giocattoli elettrici e gli smartwatch quelli che generano i maggiori dubbi sul corretto conferimento.
Focus Milano: migliorano comportamenti, ma diminuisce consapevolezza rischi
Anche l’indagine sulla città di Milano, interessata a fine 2022 dalla campagna “Smaltirli è un gioco da ragazzi!”, ha messo in evidenza risultati positivi. Su un campione di 500 cittadini, la percentuale di milanesi che hanno già sentito la parola RAEE, è passata dal 49% al 52%. Tra questi, la percentuale di quelli che ne conosce anche il significato è salita dal 39% al 41%. Scende, invece, il dato relativo alla consapevolezza dei rischi associati a una dimissione scorretta di questo tipo di rifiuti, restando comunque superiore al dato nazionale, e di chi è a conoscenza della presenza di materie prime recuperabili.
Per quanto riguarda la conoscenza delle modalità di conferimento a disposizione dei cittadini, più di un milanese su 3 sa di avere a disposizione il servizio di ritiro “1 contro 0”, mentre più di 7 su 10 quello “1 contro 1”, entrambi in aumento di un punto percentuale rispetto alla prima rilevazione.
Rispetto ai comportamenti e alla raccolta differenziata c’è un miglioramento: passa infatti dal 26% al 23%, la percentuale di milanesi che effettuerebbero il conferimento scorretto di almeno uno dei 14 piccoli RAEE proposti. Tra i dispositivi che generano maggiore confusione: spazzolini elettrici, giocattoli elettrici e bilance elettroniche.