Quali sono i vincitori di Saper(e)Consumare? Sono state presentate l’8 marzo a Didacta 2023, la Fiera per l’innovazione nella scuola, 150 buone pratiche per l’educazione al consumo consapevole. I progetti sono stati sviluppati dalle scuole secondarie di I e II grado e selezionati con un bando del Ministero nell’ambito del progetto Saper(e)Consumare.
Le buone pratiche possono essere consultate online nel nuovo Osservatorio dedicato, che consente di filtrare i progetti vincitori per ordine di scuola, per argomento e per tema (educazione digitale, diritti dei consumatori, consumo sostenibile, educazione finanziaria).
Per gli insegnanti e per gli educatori è quindi possibile scoprire nuovi percorsi formativi coinvolgenti e metodologie didattiche innovative.
Nel corso dell’anno, l’Osservatorio continuerà ad arricchirsi con i contributi delle scuole: unità didattiche, video, foto, documenti e tutti i materiali prodotti e condivisi in un archivio digitale, per fare rete e animare assieme lo sviluppo di competenze e sensibilità nuove.
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Cosa è il decluttering?
La traduzione letterale del termine “decluttering” è mettere in ordine, fare pulizia. Questa però non è esaustiva, in quanto il decluttering rappresenta molto più di questo: una scelta importante, un ritorno all’essenzialità e all’eliminazione di tutto ciò che è superfluo, una decisione che non consente solo di ottenere ordine in casa, ma di fare del bene alla propria mente e all’ambiente.
Ecco, dunque, qualche consiglio per adottare uno stile di vita (anche verso la tecnologia) più sostenibile all’insegna di un decluttering anti-waste:
- Aprire il cassetto!
Cominciare a valutare il numero di dispositivi in nostro possesso è un buon punto di partenza. I device “dimenticati” possono diventare fonte di inquinamento ambientale e di spreco di risorse preziose come i metalli rari. Per prima cosa è importante chiedersi: quanti device servono e vengono utilizzati realmente? Quanti altri stanno prendendo polvere?
Valutando, quindi, il numero di vecchi cellulari e dispositivi in nostro possesso è possibile compiere il primo passo. Per procedere allo step 2 è importante dividere i funzionanti dai non.
- Valutare cosa “funziona”
Tra i dispositivi in nostro possesso che però non utilizziamo, ce ne saranno sicuramente alcuni che funzionano e altri che ci hanno abbandonato. Se alcuni funzionano, perché non pensare di riciclarli? Potrebbero servire a qualcuno altro in famiglia? Posso essere smembrati e proposti ad un rivenditore?
Ci sono tante valutazioni che si possono fare per non abbandonare un dispositivo al suo destino!
- Dispositivi morti – guida al riciclo
Tra le tante cose sciagurate che, spesso in modo inconsapevole, facciamo c’è la brutta abitudine di liberarci dei vecchi cellulari, nel modo peggiore: gettandoli semplicemente nel sacco dell’immondizia. Infatti, nonostante il 96% degli intervistati abbia dichiarato di essere a conoscenza della pericolosità nello smaltimento del proprio cellulare e della necessità di trattarlo come un rifiuto speciale, solo l’1% ha dichiarato di averlo “eliminato” gettandolo negli appositi contenitori. Per evitare veri e propri disastri ambientali, è necessario portare i dispositivi in un centro di raccolta RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) o in un’isola ecologica comunale attrezzata per lo smaltimento dei RAEE. In alternativa (per i più pigri), possono addirittura essere consegnati in un negozio di elettronica, che sono obbligati a ritirare i vecchi apparecchi.
- Occhio ai nuovi acquisti
Che la durata del ciclo di vita di un prodotto sia programmata, non è più un segreto, infatti, questi device sono destinati a durare per circa 5-7 anni. Per sfidare questa tecnica industriale è però possibile sfruttare alternative green per limitare l’inquinamento tecnologico e ridare nuova vita ai vecchi cellulari e ai dispositivi. Un’opportunità è rappresentata dal mercato dei Ricondizionati, che ad oggi non è più una scelta di nicchia, ma rappresenta una vera garanzia di performance e qualità pari al nuovo ad un prezzo più vantaggioso. Un approccio green con un’ottica in economia circolare dell’hi-tech.
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