Anche l’Italia ha il suo primo impianto dimostrativo per la produzione di fibra di carbonio. Lo ha realizzato MAE, leader globale nella realizzazione di impianti per la produzione di fibre chimiche speciali, nell’ambito del progetto di ricerca e sviluppo L.A.M.P.O. (Leonardo Automated Manufacturing Process for Composit). L’impianto è situato nel centro di progettazione e sperimentazione Galileo, a Fiorenzuola d’Arda, in provincia di Piacenza. Il progetto “L.A.M.P.O.” è stato reso possibile grazie alla collaborazione strategica con Leonardo, alla partecipazione di Aviorec S.r.l., al coinvolgimento del CNR, e al sostegno finanziario di Invitalia, con cui MAE ha potuto dar vita alla prima linea sperimentale di produzione di fibra di carbonio italiana.
Sono previsti investimenti complessivi per 42 milioni di euro, di cui 9,1 sostenuti da MAE. Grazie a questo progetto, sono state poste le basi per produrre nel nostro Paese bobine di carbonio che potranno essere impiegate per l’industria civile dell’aerospace e dell’automotive, nonché nel campo energetico, rappresentando un notevole vantaggio strategico per il sistema Italia, paese tra i maggiori consumatori e trasformatori di fibra di carbonio al mondo.
Il progetto ha come obiettivo di sperimentare un nuovo modello produttivo attraverso l’implementazione di sistemi automatici per la correzione dei difetti che possono verificarsi durante la produzione di materiali compositi a base di polimeri e fibra di carbonio, rendendoli di fatto più performanti. MAE ha sviluppato ricette chimiche ottimizzate, anche con il recupero del 99,5% dei solventi utilizzati nei processi, garantendo prestazioni avanzate anche nel settore aerospaziale.
“L’inaugurazione di questo impianto – dichiara Marco Rovellini, presidente di MAE – “segna un passo fondamentale nell’industria italiana, garantendo una produzione di fibre di carbonio nel nostro Paese, finora importate prevalentemente da Cina e Giappone. Ringrazio Leonardo per aver creduto da subito in questo progetto e Aviorec, il CNR per il supporto scientifico e Invitalia per il sostegno finanziario, partner istituzionali di primo rilievo che hanno reso possibile l’avvio di un percorso di sviluppo di soluzioni rivolte a settori strategici per il sistema produttivo nostrano”.