L’automazione industriale ha raggiunto anche il settore vitivinicolo, rendendo più facile ed efficiente in termini di costi la piena realizzazione della visione unica di ogni produttore. Ma sebbene i vantaggi dell’automazione siano ormai acclarati e numerosi, la transizione non è sempre facile per i diversi operatori di questo comparto dove, forse più che in altri, è particolarmente impegnativo trovare un equilibrio tra tradizione e tecnologia. Il timore più diffuso è che l’automazione interferisca con l’artigianalità della coltura della vigna e della vinificazione. Al contrario, dotarsi di un’ampia gamma di dispositivi smart dedicati, forniti di tecnologia Io-Link (un protocollo di comunicazione flessibile per il collegamento di sensori intelligenti) incorporata, consente una perfetta integrazione senza compromettere l’arte e la tradizione che rendono unica ogni uva ed ogni bottiglia.
Ad esempio, installando dei sensori su un serbatoio di fermentazione, le cantine possono monitorare l’andamento del processo in tempo reale. Il valore del grado Brix si popola automaticamente con questi dati utilizzando il software moneo di ifm sul computer portatile, in modo da poter visualizzare la lavorazione in corso. Questo costante controllo fornisce così dati utili all’enologo, il quale può verificare la curva del valore grado Brix ed intervenire per le correzioni necessarie. L’automazione, inoltre, riduce il rischio di errore nei processi manuali e consente maggiore efficienza, ridimensionando la necessità di manodopera per attività basiche e quindi lasciando spazio a competenze di maggior valore. Infine, ma non meno importante, contribuisce ad un approccio sostenibile della produzione: utilizzare dati rilevati just in time, come i consumi energetici e di acqua, porta ad una migliore gestione e conservazione delle risorse.
L’automazione del vitivinicolo migliora il controllo qualità
L’automazione del settore vitivinicolo migliora quindi il controllo della qualità durante l’intero processo di produzione del vino assicurando che ogni bottiglia corrisponda ai profili di gusto/sapore desiderati e agli standard qualitativi. Benefici che si traducono in un importante vantaggio competitivo, come testimoniano Château Lascombes e Château Roylland, produttori di grandi vini di Bordeaux, che si sono affidati a ifm e Actemium Bordeaux Process per digitalizzare i loro impianti. Infatti, che si tratti di nuove installazioni o di ammodernamenti, l’uso di IO-Link consente un facile montaggio e manutenzione, mantenendo al contempo l’estetica della cantina di fermentazione.
Georges Fernandes, Wine Business Manager Actemium, racconta il progetto per Château Lascombes “Con la sua cantina di fermentazione da 40 tini, ha optato per un ampliamento con 40 tini aggiuntivi. Tutti sono stati dotati di tecnologia ifm, e anche la vecchia cantina è stata riadattata adottando dispositivi ifm, rinnovando il vecchio impianto mentre installavamo l’hardware IO-Link.”
Stephan Angevin, Heads of studies automation ACTEMIUM, afferma “Il grande vantaggio di IO-Link è la modularità: puoi aggiungere tutti i master e i sensori che vuoi senza dover cablare di nuovo l’intero impianto. Con IO-Link, è possibile accedere a tutti i parametri dei sensori da remoto aiutando il produttore durante il momento critico della vendemmia, fornendogli una diagnostica da remoto e correggendo le anomalie il più rapidamente possibile.”
Dominique Befve, CEO Château Lascombes, conferma: “La manutenzione è molto importante perché il raffreddamento e il riscaldamento dei tini durante la vendemmia avviene giorno dopo giorno, persino ora per ora, e questo sistema è estremamente affidabile. La produzione di un’annata richiede un anno e la fermentazione dura dalle 2 alle 3 settimane. In questo periodo il controllo della temperatura è molto importante, non sono ammessi errori!”
Georges Fernandes conclude: “La sfida era l’aspetto estetico: l’installazione doveva essere appena visibile. Oggi il monitoraggio delle cantine di fermentazione è estremamente importante e questa tecnologia ci permette di trasmettere tutte le informazioni tramite il bus di campo. Avevamo scommesso che l’industria del vino e il settore vitivinicolo avrebbero beneficiato delle nuove tecnologie. Scommessa vinta!”
L’automazione è fondamentale anche per le piccole aziende familiari, come afferma Jean-Michel Dix, Cantiniere di Château Roylland: “Abbiamo 5 ettari dove produciamo tra le 20.000 e le 25.000 bottiglie di vino all’anno. Il passaggio al nuovo sistema ha davvero facilitato il lavoro che ora è molto più comodo e più semplice perché è possibile vedere immediatamente il numero di tini e la loro posizione.”
Ma la passione per la creazione della bottiglia di vino perfetta ha il suo cuore nel vigneto e l’automazione sta aiutando le aziende viticole ad affrontare le sfide legate alla manodopera e ai cambiamenti climatici. Infatti, i vantaggi dell’utilizzo di una vendemmiatrice all’avanguardia sono molteplici. Uno su tutti: un ettaro coltivato a vigna può essere raccolto in un lasso temporale tra le 3 e le 5 ore, anche di notte: per ottenere lo stesso risultato “manualmente” sarebbero necessari dai 40 ai 60 operai. Tuttavia per fare in modo che la qualità del lavoro svolto equivalga a quello effettuato dall’uomo servono macchine davvero evolute e ifm, in particolare, viene scelto come partner dai principali produttori di vendemmiatrici e mietitrebbie perché offre un portafoglio completo di soluzioni per le attrezzature da vigneto.
L’esempio Grégoire, storica realtà francese
Ne è un illustre esempio Grégoire, storica realtà francese che progetta e realizza vendemmiatrici ed irroratrici per vigneti a guida automatica o equipaggiate con sensori di inclinazione. La collaborazione ifm – Grégoire dimostra che la viticoltura tradizionale e le moderne vendemmiatrici attrezzate si completano perfettamente, garantendo la massima produttività abbinata alla sicurezza dell’operatore. Con i sensori 3D di ifm, infatti, le vendemmiatrici a guida automatica di Grégoire consentono una raccolta dell’uva veloce ed accurata, portando diversi vantaggi al viticoltore: migliore resistenza all’ingresso, riduzione delle perdite e conservazione delle viti che garantiscono una maggiore qualità della vendemmia, guida precisa delle linee anche in lotti con terreno irregolare e più stabilità dei processi che vanno oltre la vendemmia come l’irrorazione delle colture e la potatura.
Ogni bottiglia di vino può essere quindi un riflesso di arte e scienza, dove l’automazione aiuta il settore a coltivare la tradizione senza sacrificare l’artigianalità del lavoro in vigna e della vinificazione.