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Sei qui:Home»Sostenibilità»Decarbonizzazione delle flotte pescherecce nel Mediterraneo e nel Mar Nero

Decarbonizzazione delle flotte pescherecce nel Mediterraneo e nel Mar Nero

By Redazione BitMATUpdated:28 Febbraio 20245 Mins Read27 Febbraio 2024
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Differens e CNR insieme per la decarbonizzazione, focalizzata sulle attrezzature da traino. Prevista la collaborazione anche di altri centri di ricerca di eccellenza italiani e internazionali

Il progetto “Decarbonisation of the fishing fleet in the Mediterranean and Black Sea” nasce dalla collaborazione di Differens – Digital, Marketing, Innovation, società con expertise nell’offerta di servizi avanzati di marketing digitale e comunicazione online – e del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR). Il progetto, finanziato dalla Commissione Europea, è volto alla decarbonizzazione delle flotte pescherecce nel Mediterraneo e nel Mar Nero.

“Decarbonisation of the fishing fleet in the Mediterranean and Black Sea” (DecarbonyT) vede la collaborazione di 16 centri di ricerca d’eccellenza italiani e internazionali, tutti impegnati verso lo sviluppo tecnologico e sostenibile del settore peschereccio. Differens gioca un ruolo chiave nello sviluppo di una piattaforma innovativa per la raccolta e visualizzazione dei dati relativi al consumo di CO2 su blockchain, oltre alla creazione di logo, sito web e depliant che rappresentano l’identità del progetto.

Diminuire la quantità di CO2 emessa per chilogrammo di pesce

Nello specifico, il progetto si concentra sulle attrezzature da pesca trainate – come lo strascico per le risorse demersali e la pesca pelagica per alici e sardine – e punta a diminuire la quantità di CO2 emessa per chilogrammo di pesce catturato. Una delle strategie chiave del progetto è l’impiego di materiali tessili ad alta tenacità, come il Dyneema in sostituzione del nylon tradizionale, che permettono di ridurre il diametro dei fili delle reti da pesca, mantenendo al contempo un’elevata sicurezza, e conseguentemente, assicurare una minor resistenza all’acqua durante le fasi di traino e un risparmio di carburante.

Benefici ambientali della decarbonizzazione per i fondali marittimi

Inoltre, il progetto prevede anche la sostituzione di parti della rete che hanno un maggiore impatto sul fondale, mantenendo inalterata l’efficienza di cattura. Questo approccio non solo offre benefici ambientali, ma presenta anche vantaggi economici, riducendo il consumo di carburante e le emissioni di CO2. I dati parlano chiaro: i profitti della flotta peschereccia dell’UE sono diminuiti da +218 milioni di euro nel 2021 a -430 milioni nel 2022. Non solo, i costi dell’energia, che nel 2020 rappresentavano il 13% dei ricavi, hanno raggiunto nel 2022 una stima del 35%[1]. Ciò accelera l’esigenza di un’evoluzione tecnologica nel settore peschereccio, necessaria non solo per rispettare gli obiettivi climatici di decarbonizzazione del Green Deal europeo di raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050, ma anche per garantire un futuro più sostenibile e redditizio per il settore della pesca.

La piattaforma sviluppata da Differens

Per valutare il successo del progetto, verranno utilizzati due indicatori chiave:

  • il Fuel Use Intensity, ovvero i litri di carburante consumati per kg di pesce catturato,
  • ed il Carbon Footprint, ovvero kg di CO2 per kg di pesce.

In questo contesto, la piattaforma sviluppata da Differens gioca un ruolo cruciale, permettendo di registrare e tracciare i dati della ricerca mediante Non-Fungible Token (NFT) su blockchain, garantendo così trasparenza e integrità dei risultati ottenuti. Inoltre, il sistema fornirà sia ai consumatori finali sia ai decisori politici una lista controllabile e sicura dei record relativi alle attrezzature da pesca impiegate. Questo assicurerà una maggiore affidabilità nel settore, permettendo a tutti di verificare l’origine e l’uso delle attrezzature, e assicurando che le pratiche di pesca rispettino gli standard di sostenibilità ed etica. Infine, la nuova piattaforma sarà integrata nel sito web di DecarbonyT, in un’area dedicata, che servirà anche come dashboard di visualizzazione delle informazioni, incluse mappe e dati sul Carbon Footprint e i risparmi di emissioni di GHG raggiunti utilizzando le attrezzature da pesca innovative.

“Siamo orgogliosi di far parte di questo progetto ambizioso di decarbonizzazione. La nostra collaborazione con il CNR e gli altri centri di ricerca coinvolti nel progetto è la dimostrazione di come l’innovazione tecnologica e la cooperazione interdisciplinare possano guidare il settore della pesca verso pratiche più sostenibili, con benefici tangibili sia per l’ambiente sia per l’economia”, afferma Andrea Rosini, co-founder di Differens.

“In questo viaggio verso la sostenibilità, siamo felici di mettere a disposizione le nostre competenze digitali a servizio della sensibilità ambientale per contribuire a realizzare un impatto positivo sul mondo della pesca e oltre”, aggiunge MariaGrazia Abruzzese, CEO e co-founder di Differens.

“Esistono risorse disponibili, finanziamenti e normative sugli audit energetici ed il carbon footprint della pesca nel Mediterraneo; tuttavia, l’attuazione di tali soluzioni nell’Unione Europea risulta essere notevolmente limitata a causa di diversi impedimenti. È quindi importante che: gli obiettivi di quanto viene proposto nelle nostre ricerche siano raggiungibili e realistici, si coinvolga proattivamente l’industria nella ricerca delle soluzioni migliori, e sia fornita un’adeguata formazione e assistenza tecnica ai pescatori nell’utilizzo di queste innovazioni”, afferma Antonello Sala, dirigente di ricerca dell’Istituto per le risorse biologiche e le biotecnologie del Consiglio nazionale delle ricerche di Ancona (Cnr-Irbim), sull’impatto ambientale e la tecnologia della pesca.

Nel Mediterraneo e nel Mar Nero

Il settore della pesca è ancora tradizionale nel Mediterraneo e nel Mar Nero, e molti pescatori sono restii a investire in nuove tecnologie, spesso legati agli attrezzi ereditati dai loro padri, passati di generazione in generazione. A questo, si aggiunge l’assenza di normative e controlli stringenti per l’adozione di attrezzature più moderne e sostenibili. Pertanto, il progetto di decarbonizzazione “Decarbonisation of the fishing fleet in the Mediterranean and Black Sea” si inserisce perfettamente in questa esigenza ambientale e di mercato, rappresentando un passo significativo verso una pesca più green, responsabile e innovativa.

Commissione Europea decarbonizzazione Mar Nero Mediterraneo pesca
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Redazione BitMAT
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