La discarica romana di “Malagrotta” , oltre ad essere la più grande discarica europea, da anni è al centro di scandali e dibattiti, anche in considerazione del fatto che il sito avrebbe dovuto chiudere il 31 dicembre 2007 in forza della normativa europea che vieta di conferire in discarica rifiuti allo stato grezzo. Ma, tra proroghe e rinvii, la discarica è stata chiusa solo il 1º ottobre 2013 dal sindaco di Roma Ignazio Marino e dal governatore della regione Lazio Nicola Zingaretti.
Enormi quantità di rifiuti, però, stazionano ancora all’interno dell’area stessa e, solo ad inizio agosto, è stato presentato il percorso di adeguamento alla normativa del sito di discarica, con la pubblicazione dei bandi di gara, pubblicati sulla Gazzetta ufficiale della Repubblica Italiana e sulla Gazzetta dell’Unione Europea.
Con una spesa di 250 milioni di euro è stato previsto un finanziamento differenziato dal 2022 al 2027, consentendo così l’avvio di due distinte procedure di gara;
A) lavori per la realizzazione della nuova cinturazione (c.d. sistema a Polder) di contenimento ed isolamento della discarica di Malagrotta. STIMA IMPORTI: importo complessivo dell’appalto: € 89.341.421,46 (di cui 87.856.360,22 per lavori a corpo ed €.1.485.061,24 per progettazione esecutiva).
B) lavori per la realizzazione della copertura impermeabile e dell’impiantistica utili all’esecuzione della chiusura della discarica esistente nel rispetto di quanto previsto alla lettera a) del c.1 dell’art. 12 del testo integrato del D.Lgs. 36/03, della discarica di Malagrotta (c.d. capping provvisorio, emungimento del percolato e captazione del biogas). STIMA IMPORTI: importo complessivo dell’appalto: € 123.450.799,34 (di cui €. 122.090.553,43 per lavori a corpo ed € 1.360.245,91 per progettazione esecutiva) – oltre IVA e cassa previdenziale come per legge.
Secondo il Ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin: “La pubblicazione dei bandi di gara per la messa in sicurezza della discarica è un passo in avanti tangibile verso la soluzione di una grande questione ambientale della Capitale. Si vede l’efficace lavoro tecnico della Struttura guidata dal Generale Vadalà, già impegnata nella bonifica delle discariche abusive sotto sanzione comunitaria: un modello che funziona e che servirà a risolvere nel tempo anche il problema Malagrotta, un peso per le comunità dell’Agro romano e per la città”.
Il Commissario unico alle Bonifiche, il Gen. Giuseppe Vadalà ha commentato: “a marzo lo avevamo detto che avremo lavorato in modo continuo, speditamente e senza indugio per avviare a completare i progetti, creare i capitolati e avviare le gare, oggi siamo qui perché questo importante obiettivo lo abbiamo raggiunto. È stato un lavoro corale, attivando e velocizzando le procedure, anche con l’importante visita del 30 marzo scorso del Commissario UE all’Ambiente Virginijus Sinkevicius e con la visita della Commissione UE in Italia. Adesso ci occuperemo di mettere concretamente e definitivamente in sicurezza il sito attraverso questi due importanti appalti con cui individueremo i partner adatti. Rispettiamo un obbligo verso l’Europa nel sanare questa grave situazione a Malagrotta, e intendiamo farlo entro il 2026, con il 2027 per l’ultima tranche di finanziamento. Ma assolviamo anche a un dovere nei confronti dei cittadini romani, che vedranno realizzare velocemente significative opere di risanamento per arrivare infine al riutilizzo sostenibile di quelle aree”.
Il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha spiegato che: “Ricorderemo la giornata di oggi perché facciamo un passo decisivo verso il risanamento definitivo di una ferita storica della città. Bonificare Malagrotta è un atto che dovevamo ai cittadini romani e che Bruxelles ci chiedeva di fare da anni. La discarica più grande d’Europa, chiusa 10 anni fa, continua ancora oggi a rappresentare una grave forma di inquinamento ed è un grande monito a tutti noi a non ripercorrere mai più simili strade: il nostro piano rifiuti investe nell’impiantistica tecnologicamente più avanzata e nella raccolta differenziata cancellando per sempre il ricorso alle discariche, che impattano pesantemente sull’aria, sui terreni e sul consumo di suolo”.
Il Presidente della Regione Lazio Francesco Rocca ha detto: “La collaborazione istituzionale sui grandi temi è doverosa e fondamentale. Oggi, finalmente, possiamo dare risposte concrete ai cittadini di Roma e del Lazio rispetto alla discarica più grande d’Europa che, per molto tempo, ha costituito lo sbocco dei rifiuti di Roma. La messa in sicurezza del sito era una priorità assoluta, un debito morale nei confronti di questo territorio e dell’ambiente. Oggi, finalmente, siamo a un punto di svolta di questa annosa vicenda. È necessaria, quindi, questa forte coesione a sostegno del lavoro del commissario rispetto a un intervento colossale e indispensabile che, finalmente, non è più un auspicio, ma un fatto. Oggi siamo lieti, ma è ancora aperta la partita per la chiusura del ciclo dei rifiuti a Roma che, sono certo, sarà affrontata da tutti gli attori coinvolti con il medesimo spirito di collaborazione, nell’esclusivo interesse dei cittadini”.