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Sei qui:Home»Riciclaggio»Autodemolitori: gestione sostenibile dei veicoli fuori uso

Autodemolitori: gestione sostenibile dei veicoli fuori uso

By Redazione BitMATUpdated:24 Ottobre 20234 Mins Read22 Ottobre 2023
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In un Paese con un parco circolante sempre più ampio e vecchio, è urgente raggiungere i target europei di recupero totale di materie prime, migliorando la gestione dell’automotive fuori uso

In un Paese come il nostro, con un parco circolante sempre più ampio e vecchio e una congenita carenza di materie prime, è sempre più urgente offrire una risposta concreta e completa alla gestione della componentistica automotive fuori uso. Con questo obiettivo Cobat ha dato vita a Cyclus, la nuova Rete Certificata Autodemolitori, network che raccoglie i migliori operatori dell’autodemolizione. Grazie alla piattaforma digitale certificata Percorso Cobat, Cyclus garantisce alle case produttrici di autoveicoli e agli operatori della demolizione trasparenza, tracciabilità e sicurezza dei dati nella gestione delle vetture fuori uso.

Il nuovo network è stato presentato alla tavola rotonda tenutasi nella Sala Capranichetta di Piazza Monte Citorio, alla presenza dell’Ing. Silvia Grandi, Direttore Generale Economia Circolare del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, dell’On. Patty L’Abbate, Vicepresidente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera dei Deputati, dell’On. Marco Simiani, Membri della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati, di Edo Ronchi, Presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e di Andrea Minutolo, Responsabile scientifico di Legambiente oltre che di Claudio De Persio, Amministratore Delegato di Cobat e di Haiki+ e del Direttore scientifico di Eprcomunicazione Roberto Della Seta.

In tale occasione si è ricordata l’importanza che ha il settore del riciclo dei veicoli fuori uso per l’economia europea e nazionale. Nell’Unione europea infatti, secondo i dati elaborati dall’Eurostat, si generano ogni anno circa 6 milioni di veicoli fuori uso, con il nostro Paese che supera di poco il milione. L’Italia, oltre ad avere un parco circolante sempre più vecchio, con un’età media che supera i 12 anni, vanta anche il primato europeo per possesso di automobili con 672 auto e 897 veicoli ogni 1.000 abitanti.

Recupero del “fuori uso”, ancora lontano dall’obiettivo

In questo contesto la filiera italiana ha raggiunto una percentuale di recupero che si attesta solo all’84,7%, decisamente lontano dal raggiungimento dell’obiettivo del 95%, sia per l’assenza delle forme di recupero energetico sia per la difficoltà di trovare un circuito di valorizzazione per i materiali a minore valore di mercato.

Il nuovo Regolamento Europeo sull’ELV (End of Life Vehicle) intento a promuovere la circolarità del comparto automotive (dalla progettazione sino al fine vita) e ad ottimizzare la governance di settore, rafforzando la responsabilità estesa del produttore e la collaborazione con gli operatori del trattamento, si rivela sempre più urgente. Cyclus si inscrive in questo percorso di sostenibilità e legalità delineato da tempo dal Cobat, attivo da anni per contribuire all’efficientamento del modello di riciclo dei rifiuti in Italia.

Sul regolamento si è espressa Silvia Grandi: “Abbiamo manifestato qualche perplessità sul regolamento, specie sulle ripercussioni che avrebbe sul mercato interno, vorremmo ragionarci meglio e l’orientamento della presidenza spagnola del Consiglio dell’Unione europea sembra aiutarci nei tempi. Vogliamo ascoltare anche gli stakeholder del settore, questo convegno è stato un’occasione di riflessione importante nell’ottica di un dialogo costruttivo: le vostre osservazioni sul tema saranno preziose”.

“La nuova proposta di regolamento europeo può consentire grandi passi avanti per il riciclo delle auto a fine vita. Contiene indirizzi e misure che certamente forniranno un contributo decisivo per il settore”, ha aggiunto Edo Ronchi. In questo senso, la proposta di Cobat sposa pienamente la direzione indicata dall’Unione europea interpretando la necessità di ottimizzare i processi di trattamento e avvio al riciclo della componentistica automotive.

“Promuovere le buone pratiche di recupero e riciclo per Cobat è un obiettivo costitutivo. Da tempo siamo chiamati a dare sostanza ad un cambio di passo nella gestione del fine vita – ha dichiarato Claudio De Persio, Amministratore Delegato di Cobat e Haiki+ – e il comparto dell’auto su questo ha dimostrato lungimiranza e senso pratico. Cyclus e Cobat intendono accompagnare questo processo di sostenibilità in modo pieno, fornendo una soluzione innovativa e efficiente per facilitare il raggiungimento degli obiettivi essenziali di tutela ambientale e di trasparenza”.

Cyclus, a servizio dell’economia circolare

Cyclus, che attualmente conta l’adesione di quattro marchi automobilistici e oltre centocinquanta dei maggiori player italiani nel campo dell’autodemolizione, è in grado di assicurare la corretta gestione di ogni componente di qualsiasi tipo di vettura, inclusi i veicoli ibridi e elettrici, abilitando da un lato le case automobilistiche all’accesso ai dati relativi ai veicoli che hanno immesso sul mercato e dall’altro gli autodemolitori all’inserimento dei dati dei componenti di ogni veicolo in ingresso. La piattaforma consente inoltre di consultare report, statistiche e schede degli automezzi intendendo contribuire alla riduzione dell’impatto ambientale e al risparmio energetico. “Cyclus è parte di un sistema aperto a tutti” spiega ancora Claudio De Persio. “Attraverso una piattaforma interoperabile che permette un uso efficiente dei dati, è infatti possibile tracciare in maniera sicura le componenti di un veicolo. Un vantaggio per gli operatori, uno strumento già efficiente al servizio della circolarità”.

automotive Cobat Cyclus fuori uso Recupero sostenibile
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