Il ministro del Mase (Ministero dell’ambiente e della Sicurezza Energetica) Gilberto Pichetto è intervenuto al Meeting di Rimini ribadendo l’importanza di proseguire sulla strada della transizione energetica, pur calibrando le misure affinché siano compatibili con la stabilità della finanza pubblica ed eque. Ma non ha nascosto di studiare con attenzione le opportunità offerta dal nucleare, quale tecnologia carbon free. Il tutto sempre tutelando gli interessi e le caratteristiche dell’Italia, che nel futuro energetico dell’Europa avrà un ruolo sempre più centrale.
Un equilibrio impossibile senza il nucleare
“Con il ribaltamento della proporzione con due terzi di energia prodotta da rinnovabili e un terzo da fonti fossili, quella meno inquinante, il gas, e arrivando alla neutralità nel 2050, con le stime degli analisti sul consumo di energia, senza nucleare diventa molto difficile raggiungere l’equilibrio e soddisfare le esigenze del sistema produttivo e delle famiglie”, ha spiegato il Ministro. La mozione approvata dal Parlamento “ha posto come obiettivo al governo il totale impegno a favore di ricerca e sperimentazione”, ha ricordato il titolare del MASE, dicendosi “convinto che il percorso debba essere quello di coltivare tutte le azioni sul nucleare di quarta generazione che possono portare entro pochi anni a vedere gli small reactors”. Il secondo filone prevede invece “di essere totalmente impegnati nella parte di ricerca sulla fusione nucleare: vedrà la luce tra diversi decenni ma siamo impegnati si a a livello nazionale con i nostri centri di ricerca sia con Eni in accordo con il sistema industriale americano”.
Per ridurre le accise servono… altre tasse
Questo il futuro, ma nel presente ci sono le tensioni sui prezzi dei carburanti. “Monitoriamo la situazione dei prezzi della benzina giornalmente”, ha spiegato il Ministro, “negli ultimi giorni c’è stato un effetto anche leva sul settore dovuto ad alcune valutazioni sul petrolio e alla riduzione di produzione dei Paesi dell’Opec. Il tema è alla massima attenzione del governo e giornalmente valutiamo. Poi bisognerà scegliere se si interviene direttamente sulla parte dei carburanti o su altri interventi di ordine sociale”. Attenzione, però: “Tutte le volte che si chiede una riduzione delle accise, di una tassazione, bisogna trovare la compensazione a livello del bilancio dello Stato. Si tratta sempre, quando si fanno valutazioni puntuali, di trovare punti di equilibrio rispetto alle condizioni di bilancio dello Stato”, ha avvertito Pichetto. La valutazione delle accise “può essere fatta in qualsiasi momento ma bisogna sempre valutare il miglior equilibrio” per le finanze pubbliche, ha sottolineato.
Avanti sulla decarbonizzazione
Nel frattempo, avanti sulla decarbonizzazione, con l’Italia impegnata a onorare gli impegni internazionali. “La nostra sfida sulla decarbonizzazione prevede con l’attuale piano nazionale trasmesso alla Ue è al 2030 di ribaltare la situazione attuale in cui abbiamo 2/3 di energia fossile e 1/3 con rinnovabile principalmente oggi idroelettrico. E di farlo con meno carbone”, ha ricordato il Ministro. Anzi, “Oggi potremmo essere quasi nelle condizioni di fermare l’uso del carbone”, ha aggiunto, “però non abbiamo una garanzia internazionale per poterlo fare”. Intanto, però, per garantire sicurezza al sistema, “l’obiettivo che abbiamo è aumentare la capacità dei rigassificatori” e “il mio obiettivo, previsto a livello di PNIEC, è avere da essi almeno un 50% di gas, perché ci danno più garanzie di sicurezza”.
Le opportunità della transizione energetica
Una transizione energetica che non porta solo problemi da risolvere ma anche opportunità da cogliere. “Abbiamo un passato in cui ci si era un po’ adagiati su una situazione comoda, con prezzi del gas convenienti che facevano dormire sonni tranquilli”, ha ricordato Pichetto, “con la crisi ci siamo resi conto che dovevamo avere soluzioni alternative, a partire dalla fornitura di metano”. Oggi lo stoccaggio del gas “è ad oltre 90%, sono abbastanza tranquillo”, ha proseguito. La crisi ucraina, però, “ha fatto sì che l’Italia non sia più vista come una periferia, con un tubo che arriva dalla Russia”, con le misure prese per rispondere alla nuova situazione, tra interconnessioni rafforzate e soprattutto i rigassificatori “abbiamo spazi per nuove opportunità, a partire dal concetto di sicurezza, per non rimanere con la luce spenta”, che si estendono però a un nuovo ruolo dell’Italia nei confronti dell’Europa del Nord. Nella decarbonizzazione ad esempio c’è “la grande sfida dell’idrogeno”, ricorda il titolare del MASE, “in Europa si stima una richiesta di 20 milioni di tonnellate di idrogeno al 2030 come quantità necessaria, 10 milioni prodotti nel nostro continente e 10 da importazione, e qui si valorizza la posizione geopolitica dell’Italia”. Questo “significa che possiamo avere una produzione di idrogeno in Africa con elettrolisi alimentata da rinnovabili, da portare in Italia con le condutture, in modo da distribuirlo, cosi come il metano, verso il Nord Europa. Questo significa Piano Mattei”, operare costruendo con i Paesi della sponda sud del Mediterraneo “un rapporto di crescita economica e sociale reciproco ed equo e non fornitore-cliente, questa è la grande differenza di questo governo”, ha precisato Pichetto.
Infine un passaggio sulle Comunità energetiche rinnovabili. “Sono un impegno”, ha ribadito il ministro, attualmente il relativo decreto, atteso a giorni, “giace a Bruxelles, perché un po di burocrazia c’è anche a livello europeo: noi dobbiamo risolvere la nostra ma anche in Europa, la sfida deve essere quella di non fermarsi davanti al modulo, che deve essere uno, unico e uguale per tutti, automatico e rapido senza troppi pareri”. Questa, ha concluso il Ministro, è “la sfida verso un modello futuro di sicurezza, di garanzia dei prezzi e di modernità del sistema”.