“Gli agricoltori e gli allevatori sono i primi ambientalisti”. A ribadirlo è stato il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida all’assemblea nazionale dell’Associazione Nazionale Bonifiche Irrigazioni Miglioramenti Fondiari (Anbi). Proprio i Consorzi di bonifica, come si legge nella loro presentazione, “garantiscono un efficace presidio territoriale, coordinando interventi pubblici e privati per la difesa del suolo, la regolazione delle acque, l’irrigazione e la salvaguardia ambientale”.
E proprio davanti a questa platea, Lollobrigida ha ribadito l’importanza degli agricoltori: “Arriviamo da una visione che ha messo l’agricoltura e la gestione delle acque in contrasto. Dove non c’è più agricoltura, dove non c’è più allevamento e non c’è manutenzione dell’ambiente si verificano disastri idrogeologici”.
Protagonisti della sovranità alimentare
Proseguendo nel proprio intervento, lo stesso ministro ha ribadito che ”Dobbiamo investire nel nostro patrimonio primario ed essere protagonisti di una sovranità alimentare europea. Vogliamo sostituire le ideologie e gli ideologismi con un sano pragmatismo che affronti tecnicamente quelle che sono le criticità anche legate alla sostenibilità ambientale, che deve sempre viaggiare in sintonia con quella produttiva e sociale”.
“Abbiamo un sistema di captazione delle acque insostenibile. La dispersione idrica è mediamente del 40% ma in alcune regioni arriva al 50%. Abbiamo un utilizzo delle acque reflue ben al di sotto quelle che possono essere le previsioni per un circuito virtuoso che permetta di efficientare il sistema”, ha evidenziato Francesco Lollobrigida. “In questo la ricerca deve fare la sua parte e ogni attore del settore deve essere protagonista di questa fase. Serve un ripensamento sistemico che coinvolga tutti. Come Governo abbiamo affrontato alcuni temi che riguardano le acque e la siccità. Sono segnali di indirizzo per una migliore gestione del sistema e per sottolineare alcune criticità che esistono. Anche la politica deve ripensare anche ad alcuni modelli”.