Al via il nuovo progetto europeo CRITERIA, finanziato dal programma Horizon nell’ambito delle Marie Skłodowska-Curie Doctoral Network e che vede coinvolto il Politecnico di Torino nel ruolo di coordinatore delle attività. L’incontro che segna la partenza del progetto si è svolto l’8 novembre scorso presso la sede centrale dell’ateneo torinese, nello specifico presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture-DIATI.
Hanno partecipato all’evento, oltre al Politecnico di Torino, i quattro atenei europei partner dell’iniziativa – l’Università della Calabria, l’Universitat Politecnica de Catalunya di Barcellona, l’Instituto Superior Tecnico di Lisbona e il KTH di Stoccolma – e quattro soggetti industriali operanti in diversi Paesi: Minerali Industriali, Atalaya Mining, Circular Water Technologies e Imhoit.
Il progetto CRITERIA
Il tema principale del progetto CRITERIA che durerà quattro anni, è la caratterizzazione, la coltivazione e la trasformazione dei residui dell’attività mineraria, al fine del recupero di materie prime critiche. L’obiettivo del progetto è l’attivazione di 13 percorsi di dottorato gestiti congiuntamente dai diversi partner per offrire una formazione accademica e industriale che agevoli l’immissione nel mercato del lavoro di altrettante figure esperte nell’ambito considerato.
Si tratta di un obiettivo pienamente coerente con quanto previsto dall’Unione Europea, ovvero garantire la sicurezza dell’approvvigionamento di materie prime critiche strategiche per lo sviluppo dell’economia e per la mitigazione dei rischi ad esso associati. Il regolamento EU 2024/1252 “Critical Raw Material Act”, recepito in Italia con il D. Lgs 84 del 25/6/2024, intende far fronte alla previsione del raddoppio della domanda di materie prime critiche strategiche nell’Unione Europea entro il 2050: la formazione di figure professionali idonee a livello di laurea, laurea magistrale e dottorato è quindi parte integrante della sfida europea relativa alle materie prime critiche che i 27 paesi dell’Unione Europea si accingono ad affrontare.
“La collaborazione di atenei europei, coadiuvati da partner industriali, è fondamentale per lo sviluppo di attività di formazione e di ricerca nell’ambito della caratterizzazione, coltivazione e trasformazione di minerali primari e residui utili al recupero di materie prime critiche – spiega Mariachiara Zanetti, docente presso il DIATI, Vicerettrice per le Politiche territoriali, nazionali ed europee del Politecnico di Torino e referente scientifica del progetto – La maggior parte delle università europee che partecipano al progetto CRITERIA, tra cui il Politecnico di Torino, fanno parte dell’Alleanza Europea Unite!, mirata a promuovere le attività di collaborazione accademica all’interno dell’Unione Europea”.