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Sei qui:Home»ReStart in Green»Serve una riforma dei Certificati Bianchi

Serve una riforma dei Certificati Bianchi

By Massimiliano Cassinelli3 Mins Read8 Settembre 2020
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Confindustria sollecita una riforma dei certificati bianchi in un’ottica di mercato per rilanciare investimenti da oltre 500 mld

L’innalzamento degli obiettivi di decarbonizzazione comunitari renderà ancora più rilevante il ruolo dell’efficienza energetica, soprattutto con riferimento ai settori industriali, ai quali sarà richiesto di avviare un nuovo ciclo di investimenti in innovazione tecnologica ambientale. Per questa ragione Confindustria ritiene fondamentale che il nuovo quadro di politica energetica preveda la continuità dei Titoli di Efficienza Energetica (i cosiddetti certificati bianchi) secondo una riqualificata prospettiva, strutturalmente stabile in relazione agli obiettivi 2030. Se consideriamo gli obiettivi presentati dal Governo Italiano nel Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC) possiamo osservare la rilevanza dell’Efficienza energetica rispetto alla riduzione delle emissioni dei gas ad effetto serra al 2030. Circa il 75% della riduzione delle emissioni al 2030 (-40%).

  Una riforma dei Certificati Bianchi

Proprio considerata l’importanza dei Certificati Bianchi per il settore manifatturiero e la sua efficienza in termini di costo, Confindustria ha presentato una proposta di riforma, illustrata oggi nel corso di un webinar, dello strumento dei TEE con l’auspicio che per il periodo 2021-2030 si possa avere un quadro di regole e strumenti di mercato  stabili e privi di incertezze nell’ottica della semplificazione, dell’ottimizzazione delle metodologie di quantificazione e riconoscimento del risparmio energetico, della riduzione dei tempi per l’approvazione, l’emissione e l’offerta dei titoli sul mercato. L’approfondimento svolto ha portato alla redazione di una proposta che prevede sia necessario sviluppare una piattaforma di mercato completa in grado di orientare le decisioni di investimento degli operatori in modo strutturale. La nuova piattaforma di mercato deve essere in grado di fornire “segnali di prezzo” dei Certificati Bianchi a breve ma anche a lungo termine per favorire le condizioni informative disponibili agli operatori, promuovendo la concorrenza.

Come ridurre la CO2?

“Nei prossimi 10 anni dovremmo ridurre le emissioni di CO2 del 55% – ha commentato Aurelio Regina delegato del Presidente di Confindustria per l’Energia nel corso del webinar – avviando attraverso una forte crescita della generazione elettrica da rinnovabili, una diffusione dei green gas e degli e-fuel, correlate ad un incremento dell’efficienza degli impianti e ad una trasformazione delle tecnologie. L’Italia ha stabilito la traiettoria per il nostro Paese, prevedendo una riduzione delle emissioni, un incremento della produzione energetica rinnovabile, e una importante crescita dell’efficienza energetica nei consumi finali. Per raggiungere i nuovi obiettivi il paese dovrà sostenere un flusso di investimenti cumulato di oltre 500 mld ovvero oltre 50 mld/€/anno. La ragione sostanziale per la quale abbiamo voluto promuovere questa iniziativa è perché l’industria, energetica e manifatturiera, è l’asse centrale sul quale convergono le politiche per raggiungere gli obiettivi climatici. L’efficienza energetica all’interno degli investimenti per raggiungere gli obiettivi al 2050 rappresenta circa il 50% del totale, quasi 250 mld ovvero circa 25 mld/€/anno. L’efficienza energetica – conclude Regina -ha il pregio di rappresentare, nel nostro paese, un grande opportunità per un tessuto industriale pronto a coglierla sul piano della leadership tecnologica”.

certificati bianchi Confindustria energia
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Massimiliano Cassinelli

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