Si parla tanto di sostenibilità e di azioni concrete intraprese per il benessere del Pianeta. Ma tra il dire e il fare… sono poche le aziende che fanno della sostenibilità una missione.
L’economia circolare è attualmente l’unico approccio valido per la salvaguardia dell’ambiente. In contrasto con il classico modello lineare, l’economia circolare è rigenerativa: recupera e riutilizza i materiali, riducendo al minimo sprechi e rifiuti. Ecco perché trasformare l’ambiente in un’opportunità di sviluppo non poteva che rappresentare la mission di Relicyc, azienda unica nel suo genere che – con oltre 40 anni di esperienza nella gestione del pallet a fine utilizzo, dal suo reimpiego alla reintroduzione nel mercato -, si pone come affidabile punto di riferimento per la creazione di una nuova “efficienza ambientale”, attraverso il recupero di materie plastiche e lignee.
Le unicità di Relicyc
Secondo una moderna ottica di “sistema azienda”, Relicyc parte dalle idee di clienti e fornitori per arrivare a condividere obiettivi come la funzionalità del prodotto, l’efficienza nella logistica, l’affidabilità del servizio e la gentilezza verso l’ambiente, sempre con lo sguardo rivolto all’economia circolare nelle sue molteplici sfaccettature, soprattutto quando c’è la possibilità di creare un ciclo chiuso di ritiro del prodotto e fine vita e fornitura dello stesso prodotto, nuovo, creato con lo stesso materiale, riciclato e stampato
Distinguendosi tra i più competenti protagonisti del settore, infatti, Relicyc è l’unica azienda a garantire una filiera completa che parte dall’ideazione del prodotto, continua con la consegna al cliente e termina con il ritiro del prodotto a fine ciclo vita. Il ciclo chiuso realizzato da Relicyc elimina il problema dello smaltimento in discarica perché sfrutta i rifiuti di imballaggio riciclati come materia prima per la produzione di nuovi imballaggi, in un ciclo potenzialmente infinito.
Nello specifico, Relicyc raccoglie i pallet post-consumo direttamente dai supermercati, dai mercati ortofrutticoli e da altri settori industriali, li porta nel proprio stabilimento dove avviene la macinazione e avvia la materia prima seconda così ottenuta allo stampaggio del nuovo pallet senza l’aggiunta di alcun additivo.
Il programma Certified Recycled Plastic e la blockchain
Pioniera nel settore, Relicyc è stata a tutti gli effetti la prima azienda ad adottare la tecnologia Blockchain del programma tecnologico Certified Recycled Plastic, un innovativo strumento ideato da PlasticFinder per tracciare in maniera immutabile e verificabile le risorse plastiche lungo l’intera filiera del riciclo. Punto di forza di Certified Recycled Plastic è la tecnologia blockchain, che permette di raccogliere le informazioni relative ai materiali lotto per lotto a seconda del livello della catena del valore. Il servizio garantisce infatti la tracciabilità fisica, contrattuale, logistica, finanziaria, ambientale e informatica della materia plastica utilizzata nei pallet Logypal certificandone le transazioni in maniera univoca, immutabile e verificabile. Un accordo strategico che permetterà a Relicyc di rendere pubbliche le informazioni tracciate attraverso QR code univoci che, posti sui singoli lotti, consentiranno di verificare caratteristiche e provenienza del materiale plastico riciclato, arrivando a tracciare oltre 3,5 milioni di kg di plastica che Relicyc macina ogni anno, con l’obiettivo di raggiungere i 5 milioni entro il 2025.
Con questo innovativo programma Relicyc vuole effettuare una scelta di trasparenza a garanzia dei propri fornitori, clienti e consumatori, offrendo dati di riciclo verificabili da chiunque, in qualsiasi parte del mondo.
“Con la nuova direttiva sui ‘Green Claims’ in discussione al Parlamento Europeo”, dichiara Riccardo Parrini, CEO di PlasticFinder, “le aziende dovranno trovare presto una soluzione per rendere sempre verificabili le dichiarazioni ambientali di prodotto. Grazie a Certified Recycled Plastic, Relicyc arriverà preparata a quest’obiettivo, dimostrando ancora una volta il proprio impegno per sostenibilità e circolarità”.