Nel corso del confronto dal titolo “Il PNRR: un’occasione da non perdere per condurre il settore idrico verso l’eccellenza”, organizzato da AGICI a Milano, il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto, ha dettato le priorità: Un piano nazionale per ridurre il numero dei gestori e dare attuazione alla riforma del Servizio Idrico Integrato, creare gli accumuli dei grandi bacini a fini energetici, ma anche limitare le perdite di rete, recuperare più acque reflue per l’agricoltura e irrobustire il sistema dei consorzi di bonifica e irrigazione: sono alcune delle priorità che
“Dobbiamo mettere assolutamente mano al sistema per l’adattamento ai cambiamenti climatici”, ha osservato il Ministro, ricordando che “pur senza fare processi alla storia, da 40 anni non facciamo dighe e accumuliamo solo l’11% dell’acqua che viene dal cielo, mentre Paesi con la Spagna alla nostra stessa latitudine arrivano al 37%”. “Abbiamo inoltre – ha aggiunto – una struttura acquedottistica datata, con circa il 40% di perdite di rete, mentre utilizziamo solo il 4-5% delle acque reflue che potrebbero essere usate a fini irrigui”.
“Dagli attuali 2391 gestori, un numero esagerato con un’altissima quota che opera in economia – ha osservato Pichetto – dobbiamo arrivare a un centinaio di soggetti più robusti e quindi in grado di fare investimenti, con le competenze per decidere, la capacità strutturale e tecnica per seguire determinate opere e le più moderne tecnologie”. “Dobbiamo creare – ha detto – gli accumuli dei grandi bacini a fini energetici”, mentre “sul fronte irriguo occorre modernizzare il sistema con un utilizzo più razionale dell’acqua”, ha spiegato Pichetto, che punta a “irrobustire i consorzi di bonifica e irrigazione”. “L’acqua – ha concluso – è la nostra energia per il futuro, per garantire benessere a imprese e famiglie”.