Il D.L. n.124 del 19.09.2023 con l’art.9. istituisce, a partire dal 1° gennaio 2024, la Zona Economica Speciale per il Mezzogiorno, più comunemente denominata “ZES UNICA”. Come chi voglia fare impresa potrà piegare tale importante novità “in ottica green” e soprattutto in termini economici vantaggiosi?
Utile rammentare quanto sancito dal decreto legge n.91 del 20.06.2017 e dal regolamento (UE) n.1315 dell’11 dicembre 2013: nella ZES le aziende già operative e quelle che si insedieranno potranno beneficiare di speciali condizioni per gli investimenti e per lo sviluppo.
Bisognerà calarsi sempre più nel dettaglio di quanto acquisito in questi ultimi tre mesi in termini di preparazione ed esperienza lavorativa per far sì che accattivanti termini di tipo normativo possano tradursi in altri accessibili di carattere economico.
Le ZES non sono tutte uguali
Quattro tipi diversi di zone economiche speciali. Quali prospettive per chi voglia investire in chiave vantaggiosa ed impattante sul piano green?
L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico ha identificato 4 diversi tipi di ZES:
- FREE TRADE ZONE: zone di libero scambio presso porti e gli aeroporti con esenzioni parziali o totali sui dazi all’import o all’export dei beni che vengono riesportati;
- EXPORTING PROCESSING ZONE: con agevolazioni per la riesportazione dei beni lavorati in loco;
- ZONE ECONOMICHE SPECIALI VERE E PROPRIE: con pacchetto di incentivi, agevolazioni e semplificazioni amministrative alle imprese che stabiliscano la loro sede in una determinata area geografica come il Mezzogiorno d’Italia;
- ZONE SPECIALI INDUSTRIALI con agevolazioni limitate a specifici settori per cui possono essere costruite anche infrastrutture e servizi ad hoc;
Chi voglia fare impresa in un’ottica green con ritorni economici vantaggiosi guarderà alla ZES UNICA nel suo senso vero e proprio, puntando al pacchetto di incentivi, agevolazioni e semplificazioni amministrative. In primo luogo un passo sarà stabilire una nuova sede al Sud. In secondo luogo, si potrà pensare alla costruzione di infrastrutture e servizi, così da ottenere ulteriori agevolazioni limitate a specifici settori.
100 milioni in credito d’imposta
In concreto le agevolazioni più interessanti: 100 milioni con credito d’imposta. Procedimenti amministrativi più snelli sia rispettando la cd. VIA sia in alternativa a strumenti urbanistici/di pianificazione territoriale. Le zone franche doganali intercluse.
Il cd. “Decreto semplificazioni”, dl.n.77/2021 ha previsto:
- Agevolazione in termini di credito d’imposta per gli investimenti fatti dalle imprese nelle ZES con limite massimo di 100 milioni per singolo investimento;
- Un nuovo procedimento amministrativo di autorizzazione unica più snello rispettando la normativa in materia di valutazione di impatto ambientale (cd. VIA);
- L’autorizzazione unica può rappresentare una variante degli strumenti urbanistici e di pianificazione territoriale, ad eccezione del Piano paesaggistico regionale;
- All’art.11 il decreto conferma un punto nevralgico, che caratterizza positivamente la ZES unica: l’istituzione delle cd. Zone Franche Doganali intercluse. Due particolari benefici saranno costituiti dal deposito di merci terze con sospensione del pagamento dei dazi doganali e dal deposito e stoccaggio – senza limiti temporali – delle merci estere in sospensione dal pagamento dei dazi doganali e/o IVA.
“Zes Adriatica”: zona franca doganale della ZES UNICA con ammodernamento e sviluppo di meccatronica, ICT, metallurgia, automotive, biotech da 83,092 mln.
Nella ZES UNICA la Zona Franca Doganale interclusa verrà realizzata nella ZES Adriatica interregionale Puglia -Molise. 83,092 mln vi sono destinati e sono previsti anche interventi di ammodernamento e sviluppo di attività riguardanti meccatronica, ICT, metallurgia, automotive, biotech. Le prospettive di quest’area sono legate alla crescita dell’indotto generato dallo sviluppo della produzione da fonti rinnovabili ed idrogeno, nonché più in generale dalla green economy.
Una nuova imprenditorialità, sottolinea il MISE, in cui si preferisce il risparmio energetico, il riciclo, la lotta agli sprechi, l’economia circolare, un approccio etico alla governance aziendale. Strategie di sostenibilità aziendale raggruppate nel noto acronimo ESG (Environmental, Social, Governance). Il progetto “ZES UNICA” privilegia i programmi di investimento nelle aree meno sviluppate col fine di tutelare l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi come da art.9 e 41 Cost. Per lo sviluppo delle PMI cospicui incentivi economici valorizzeranno le scelte green. Non senza l’ausilio di validi professionisti.
Maria Chiara Di Carlo
Per l’attuazione concreta di investimenti in ZES unica, per chiarimenti o dettagli sarà possibile rivolgersi a studio.lavecchia@gmail.com