300 milioni di euro. È la dotazione iniziale del Fondo per il sostegno alla transizione industriale, rivolto alle imprese – di qualsiasi dimensione, operanti sull’intero territorio nazionale – che investano nella tutela ambientale. Le risorse sono stanziate con Legge di Bilancio (annualità finanziarie 2022 -2023).
Il Fondo è gestito da Invitalia, l’Agenzia per lo Sviluppo, ed è disciplinato dal decreto interministeriale 21 ottobre 2022 del Ministro dello Sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell’Economia e con il Ministro della Transizione Ecologica. Le modalità attuative sono contenute nel decreto interministeriale del 21 ottobre 2022., che demanda al successivo provvedimento direttoriale del 30 agosto 2023 che disciplina i termini e le modalità per la presentazione delle domande di agevolazione.
Le agevolazioni sono concesse nella forma del contributo a fondo perduto ed il 50% delle risorse è riservato alle imprese energivore, come individuate nell’elenco tenuto dalla Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali -CSEA (Art 19, comma 2, Legge 20 novembre 2017, n.167).
Quante domande presentare?
Una sola domanda di agevolazione o più domande di agevolazione? Due diverse opportunità, a seconda se si abbiano più obiettivi o più unità produttive.
È facoltà dell’impresa presentare più domande di agevolazione a condizione che riguardino diverse unità produttive.
Tuttavia le imprese possono presentare una sola domanda di agevolazione per singola unità produttiva, eventualmente integrando nel programma più obiettivi ammessi dal Fondo.
Quali sono, in sintesi, gli obiettivi specifici perseguibili? In sintesi possono ascriversi a tre macrocategorie:
- Maggiore efficienza energetica
- Impianti energetici (autoconsumo)
- Uso efficiente delle risorse
Nello specifico i programmi volti ad una maggiore efficienza energetica devono consentire il conseguimento, nell’ambito dell’unità produttiva oggetto d’intervento, di un livello più elevato di efficienza energetica nell’esecuzione dell’attività d’impresa.
Oppure i programmi per gli impianti energetici (autoconsumo) devono essere volti alla realizzazione di:
- Impianti per la produzione di energia da Fonti Rinnovabili o di idrogeno rinnovabile;
- Impianti di cogenerazione ad alto rendimento;
- Impianti per lo stoccaggio di energia.
Infine i programmi per un uso più efficiente delle risorse devono migliorare l’efficienza nell’uso delle risorse, In secondo luogo dovranno migliorare la prevenzione e la riduzione della produzione di rifiuti, la preparazione per il riutilizzo, la decontaminazione ed il riciclaggio dei rifiuti generati dal beneficiario o da terzi. In terzo luogo sono privilegiati gli investimenti per migliorare la raccolta, la selezione, la decontaminazione, il pretrattamento ed il trattamento di altri prodotti, materiali o sostanze generati dal beneficiario o da terzi che altrimenti resterebbero inutilizzati o utilizzati in modo meno efficiente dal punto di vista delle risorse.
Cosa supporta il Fondo per il Sostegno alla Transizione Industriale?
Due le categorie di spesa che appaiono tra le spese ammissibili: quella degli investimenti e quella della formazione del personale, nei limiti del 10% del programma di investimento.
Circa gli investimenti questi potranno riguardare:
il suolo aziendale e relative sistemazioni entro il 10% dell’investimento totale ammissibile;
- le opere murarie e assimilate nel limite del 40% dell’investimento totale ammissibile e solo se funzionali agli obiettivi ambientali;
- impianti, macchinari ed attrezzature di nuova fabbricazione;
- Programmi informatici, brevetti, licenze, know-how e conoscenze tecniche non brevettate;
Riguardo invece alla formazione del personale sono ammissibili sia le spese di personale relative a formatori e partecipanti alla formazione incluse spese generali indirette (come quelle amministrative e di locazione) sia i costi di esercizio relativi a formatori e partecipanti alla formazione connessi al progetto (spese di viaggio, alloggio, materiali e forniture, ammodernamento degli strumenti e delle attrezzature)
Tra le spese ammissibili anche quelle relative a servizi di consulenza. I programmi, difatti, dovranno essere supportati da una relazione tecnico-economica realizzata da soggetti qualificati che analizzi lo stato dell’arte dell’unità produttiva, gli interventi per il conseguimento degli obiettivi ambientali e i risultati attivi. Ciò per obiettivi ambientali misurabili e monitorabili per una spesa del programma di investimento compresa tra i 3 milioni e i 20 milioni (in caso di più domande ciascuna deve rispettare i limiti).
Quattro motivi in più per affidarsi a validi professionisti.
Maria Chiara Di Carlo
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