“Un osservatorio inedito in grado di aiutare le PMI a fare propri i principi della sostenibilità nei propri processi strategici e gestionali, misurando anche i risultati ottenuti attraverso questa trasformazione, nel segno della cultura della sostenibilità. L’obiettivo comune è il miglioramento delle condizioni di vita del pianeta e delle persone”. Così il professor Alberto Pastore, Direttore Dipartimento di Management de La Sapienza, in occasione della presentazione del nuovo Osservatorio ESG Ability, progetto creato in collaborazione tra l’Università La Sapienza di Roma e Ermes Startup Sapienza, tenutasi presso la Facoltà di Economia della Sapienza.
Ermes, startup innovativa nonché società benefit, in collaborazione con il Dipartimento di Management dell’Università di Roma Sapienza, ha inteso avviare un’intensa attività di supporto alle imprese pubbliche e private, per contribuire allo sviluppo di modelli per l’implementazione e la diffusione delle pratiche di Environmental Social Governance (ESG). Da questa collaborazione è nato il primo Osservatorio ESG Score Ermes Sapienza, con l’obiettivo di stimolare un dibattito costruttivo, finalizzato alla creazione di una nuova cultura d’impresa, orientata al rispetto dei parametri ESG, nonché di affiancare le Piccole e Medie Imprese e le Pubbliche Amministrazioni nell’adozione di policy basate sul rispetto delle best practices sulla sostenibilità.
I tre obiettivi dell’Osservatorio
“L’osservatorio sugli ESG si focalizzerà su tre topics – ha affermato il professor Salvatore Esposito De Falco, Presidente Start Up Ermes Sapienza e PI Ricerca Sapienza:
- Il primo è quello di creare cultura sull’ESG attraverso le nuove generazioni, i nuovi laureati. Un elemento fondamentale sul quale La Sapienza intende investire.
- Il secondo è quello di fare ricerca per identificare nuovi sistemi di misurazione e nuove metriche in grado di poter misurare le performance ESG. Oggi c’è grande confusione perché le metriche non sono standardizzate.
- Il terzo punto è quello di legarci sempre più al mondo imprenditoriale. Oggi nelle PMI quotate vi è circa un 60% di comitati ad hoc costituiti per gli ESG. Manca una regolamentazione che disciplini e imponga l’adozione di un sistema ESG. Senza è difficile che le imprese si adattino anche perché i costi per sviluppare e implementare questi sistemi sono estremamente elevati”.
“C’è la necessità di approfondire il tema accademico che riguarda la formazione, la ricerca e c’è bisogno finalmente di prendere decisioni, anche se improvvise o non in linea con la prassi – ha detto il professor Livio Santoli, Prorettore per la Sostenibilità alla Sapienza – ma che in qualche modo si confrontino con l’urgenza di mettere in piedi un reale processo di decarbonizzazione. La Sapienza, puntando sull’osservatorio, può indicare una strada importante, oggi, poiché non c’è più tempo”.
Le imprese premiate
L’evento, rientra tra le iniziative di Sapienza per Bando Convegni 2023. Durante l’iniziativa, sono state premiate cinque imprese, selezionate dal modello sviluppato dall’Osservatorio in virtù delle elevate performance ESG registrate nell’ultimo esercizio.
Queste sono:
- Mastroberardino, attiva nel settore vinicolo,
- Coppini nel settore olio,
- Sgambaro nel settore pasta,
- Quarta Caffè
- Lauretana nel settore acque.
Nel corso dell’incontro è intervenuto anche Antonio Visconti, Presidente FICEI – Federazione Italiana Consorzi Enti Industrializzazione: “Siamo davvero felici di collaborare con La Sapienza e con l’osservatorio ESG. Le aree industriali italiane rappresentano l’ossatura del sistema paese. La colonna vertebrale su cui si regge il sistema sociale ed economico è sempre più rappresentata dalle comunità che ospitano le aree industriali che allo stesso tempo chiedono che questi due mondi riescano a coabitare tra i di loro. Occorre un’industria che si adatti bene al contesto in cui opera. I temi dell’ESG sono tanti. Noi siamo impegnati da tempo non solo sul tema delle aree produttive ecologicamente attrezzate ma anche su temi quali l’inclusione della donna, prevedendo aree dedicate ad asili nido, di formazione, di crescita del mondo del lavoro in generale. Il grande tema infine è quello della transizione energetica dove la creazione di comunità energetiche industriali può rappresentare un’opportunità per ridurre l’impatto dell’utilizzo delle fonti”.