La business unit di System Ceramics System Electronics, azienda impegnata nell’innovazione dell’elettronica industriale, ha reso pubblica l’acquisizione di una quota di minoranza in LiBER, spinoff specializzato nella tecnologia delle batterie agli ioni di litio dell’Università di Bologna, a cui la stessa azienda partecipa per il tramite della propria holding Behold.
“Siamo lieti di diventare partner di LiBER”, afferma Andrea Gozzi, General Manager di System Electronics. “Il loro know how nella tecnologia delle batterie agli ioni di litio si allinea perfettamente alla nostra visione proiettata verso soluzioni sostenibili ed efficienti per l’industria. Questa collaborazione alimenterà l’innovazione e creerà interessanti opportunità per i nostri clienti e per l’intero settore”.
Questa partnership segna un’accelerazione nella crescita di System Electronics nel settore delle batterie. La società si adopera in particolare allo scopo di limitarne l’impatto ambientale, e offre l’opportunità di investire in attività di ricerca e sviluppo per la creazione di soluzioni di stoccaggio energetico di prossima generazione. LiBER ha infatti sviluppato una tecnologia proprietaria per la produzione di batterie agli ioni di litio che offre prestazioni, sicurezza e sostenibilità superiori rispetto alle batterie convenzionali, riconosciuta per il suo potenziale di rivoluzionare il settore dello stoccaggio energetico.
“Questa partnership con System Electronics rappresenta un traguardo significativo per LiBER”, commenta il Professor Claudio Rossi, Ceo di LiBER. “La loro esperienza e la loro portata globale ci forniranno la piattaforma per espandere la nostra presenza sul mercato e portare la nostra innovativa tecnologia delle batterie a un pubblico più ampio. Siamo entusiasti di collaborare con questa azienda per guidare l’innovazione e dare forma al futuro dell’energia sostenibile”.
La partnership tra System Electronics e LiBER, nel quadro più ampio dell’Accordo Quadro di collaborazione tra il gruppo Coesia e l’Università di Bologna, esemplifica il forte legame tra università e mondo industriale. Da questa operazione si attendono significativi benefici economici, in primis la creazione di posti di lavoro, l’attrazione di talenti e la promozione della regione Emilia-Romagna come centro per l’innovazione e il progresso tecnologico