Cefriel ha presentato i dati contenuti nel nuovo white paper “Innovazione digitale per la sostenibilità nella filiera – Come valorizzare i dati ESG per governare la sostenibilità aziendale”.
Si tratta di un approfondimento a cura di Massimiliano Colombo, Business Partner, e Gianluca Meroni, Innovation Consultant di Cefriel utile per comprendere sfide e opportunità della sostenibilità di filiera e il ruolo abilitante dell’innovazione digitale.
Lo scopo del nuovo white paper, infatti, è spiegare come il digitale possa rappresentare l’elemento per accelerare e rendere misurabile e monitorabile la sostenibilità di un’azienda nelle sue dimensioni Environmental, Social e Governance (ESG).
Dati ESG e filiera: perché parlare di sostenibilità?
Nel giro di dieci anni, la consapevolezza rispetto a concetti legati alla sostenibilità è cresciuta in modo esponenziale. È, infatti, passata dall’8 al 37 per cento, secondo la ricerca Ipsos “Dieci anni di CSR: un bilancio sul futuro“. L’indagine mostra come le persone siano diventate più attente al proprio comportamento e a quello delle aziende. Quasi 2 italiani su 3 (il 68%) si dichiarano, infatti, pronti a spendere di più per un prodotto sostenibile e quasi la metà della popolazione che vorrebbe fare di più per comprendere se un’azienda è realmente impegnata nella sostenibilità (48% rispetto al 38% del 2018).
Tra le aziende, una su due si dichiara fiduciosa e sostiene che ci sono ancora ampi spazi di miglioramento. Anche in risposta alle richieste sempre più specifiche dei consumatori che, nella scelta di acquisto dei prodotti, valutano al primo posto l’impatto ambientale dei prodotti stessi (55%). A questo elemento si aggiungono il rispetto dei lavoratori e delle leggi (22%) e l’eticità percepita dell’azienda (21%).
Il tema dello Sviluppo Sostenibile impatta sulle imprese
Diverse sono le ragioni che stanno portando le imprese a guardare con crescente interesse e urgenza al tema della sostenibilità. Oltre alla consapevolezza dei propri clienti, come detto sopra, anche l’attenzione di investitori e banche al tema della sostenibilità. Un’azienda valutata come sostenibile, infatti, è un’azienda in grado di fare profitti in un orizzonte temporale di medio e lungo periodo.
E, quindi, è un’azienda sulla quale si può investire e alla quale si può concedere credito a tassi di interesse agevolati. L’insieme dei fenomeni ambientali e sociali a cui si è assistito negli ultimi anni, inoltre, ha spinto il legislatore europeo a dettare un framework di direttive e regolamenti sul tema sostenibilità. Questi hanno già (o avranno a breve) un forte impatto sulla modalità di redazione delle rendicontazioni non finanziarie delle aziende quotate, di qualunque dimensione esse siano.
Gli ostacoli al percorso di maturazione delle imprese verso una piena sostenibilità, che non sia solo di facciata ma di impatto sul business, sono ancora molteplici. Soprattutto quando l’impresa si configura come una grande azienda capo filiera, le cui attività sono supportate da una catena di fornitura complessa e articolata. Il capo filiera, infatti, necessita di una visione d’insieme, sempre aggiornata, della sostenibilità dei propri fornitori. Una visibilità che non può essere formulata soltanto partendo da dati ESG sui supplier, tipicamente elaborati raccogliendo certificazioni documentali e dati di sostenibilità acquisiti una tantum e in modalità ancora manuali.
L’approccio da adottare in tema ESG?
Il white paper Cefriel pone l’attenzione in particolare sull’insieme di criteri di valutazione ESG che hanno origine all’interno del mercato della finanza. E che nascono per valutare il grado di sostenibilità di un investimento e di un’impresa. Il digitale – secondo quanto riportato nel white paper – deve essere elemento abilitante per accelerare e rendere misurabile (e, dunque, governabile) la sostenibilità di un’azienda nelle sue dimensioni ESG. Il tutto a beneficio sia dell’azienda stessa sia dell’ecosistema dei portatori di interesse con cui l’azienda interagisce.
Le imprese devono avere un approccio innovativo necessario a migliorare le “capability” di un’azienda capo filiera per governare in modo strutturato e sistematico il percorso di sostenibilità dei propri fornitori. Cefriel spiega come attraverso l’approccio che ha messo a punto chiamato ESG Capability Buildup si possano creare e migliorare le capacità innovative di un’azienda capo filiera per il governo strutturato e sistematico del percorso di sostenibilità dei propri fornitori. Questo approccio è basato sull’accesso regolamentato a dati ESG in tempo reale messi a disposizione dai fornitori stessi.
“Per affrontare al meglio un percorso di sostenibilità – afferma Massimiliano Colombo – occorre creare delle capability. Ovvero capacità di innovare interne all’azienda che possano abilitare la valorizzazione del patrimonio informativo aziendale attraverso uno scambio sicuro e affidabile di dati in tempo reale, utili a monitorare, e quindi accompagnare, il percorso di sostenibilità“.
Il white paper è scaricabile gratuitamente a questo link: Sostenibilità nella filiera: come valorizzare i dati ESG con il digitale – Cefriel