Il decreto sui nuovi raggruppamenti dei rifiuti RAEE, ossia provenienti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (Decreto 20 febbraio 2023, n.40), è stato finalmente pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
Il provvedimento attua il Decreto legislativo 49/2014 che amplia l’applicazione della direttiva europea 19/2012 sui RAEE a maggiori tipologie di apparecchiature elettriche ed elettroniche (AEE).
La pubblicazione del decreto attuativo avviene con ritardo rispetto all’entrata in vigore dell’ambito di applicazione aperto, noto come Open Scope, previsto dalla direttiva europea. Quest’ultima, fin dal 15 agosto 2018, estende a tutti i soggetti che immettono AEE sul mercato europeo – produttori, importatori e coloro i quali vendono AEE con il proprio marchio – gli obblighi di organizzare e finanziare il sistema di raccolta e recupero dei RAEE, eccetto per le apparecchiature esplicitamente escluse dalla direttiva stessa. Di fatto, l’Open Scope segna il passaggio dalle dieci categorie di AEE rientranti nell’allegato I del D. Lgs. 49/2014 alle sei dell’allegato III, che includono due categorie aperte relative a tutte le apparecchiature elettriche ed elettroniche di grandi e di piccole dimensioni.
Dal CDC RAEE una nota interpretativa
Considerato l’avviso della presenza di un refuso nel decreto da parte del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, il Centro di Coordinamento RAEE (da sempre impegnato sul tema insieme alle Associazioni protagoniste del mercato italiano) ha elaborato una interpretazione applicativa del documento. Questa tiene conto anche dell’elenco aggiornato di AEE di cui alla delibera del Comitato di Vigilanza e Controllo sulla gestione dei rifiuti RAEE e delle pile, degli accumulatori e dei relativi rifiuti del 19 luglio 2018.
La nota è stata comunicata a tutti i soggetti interessati alla gestione di AEE e RAEE e costituisce la base sulla quale il CdC RAEE pianificherà la comunicazione destinata ai detentori dei rifiuti RAEE in merito a come gestire i propri rifiuti tecnologici in maniera adeguata.
L’interpretazione applicativa è disponibile a questo link: https://bit.ly/NotaApplicativaRAEE
“A quasi cinque anni dall’entrata in vigore dell’Open scope, dopo numerose e, finora, inascoltate richieste e sollecitazioni provenienti da più soggetti della filiera dei rifiuti RAEE, il decreto è stato finalmente pubblicato, seppure con la presenza di un refuso per cui si è reso necessario fornire un’interpretazione applicativa” commenta Fabrizio Longoni, direttore generale del Centro di Coordinamento RAEE.
Rifiuti RAEE tricolore verso i target UE?
“Si tratta di un provvedimento sostanziale per l’intero sistema RAEE che, a ragione, potrà favorire l’incremento della raccolta riducendo, nei fatti, il fenomeno della dispersione dei rifiuti RAEE. Ora è finalmente possibile comunicare dove collocare in maniera corretta tutti i nuovi rifiuti elettronici. Le esigenze di informazione di chi effettua le attività di raccolta trovano una risposta e ci si aspetta che gli attori pubblici e privati del settore adottino comportamenti proattivi. L’obiettivo è offrire concreti sbocchi a chi detiene tutti quei rifiuti RAEE che oramai da anni sono entrati a far parte del novero delle apparecchiature elettriche ed elettroniche. Il Centro di Coordinamento RAEE auspica che questo nuovo strumento normativo, corredato della propria nota interpretativa, possa costituire il punto di partenza della corsa al raggiungimento dei target europei”.