Si è concluso nella tarda mattinata di oggi l’evento d’eccezione per l’economia circolare: “Trasporto sostenibile: il ruolo cruciale della ricostruzione degli pneumatici” organizzato da Airp con il contributo di Michelin.
“Il settore della ricostruzione degli pneumatici è un esempio di come l’Italia sappia coniugare innovazione e sostenibilità, con aziende leader che riducono l’uso di materie prime e le emissioni, migliorando l’occupazione e l’economia. Il MASE sta adottando misure concrete per sostenerle, come semplificazioni per i centri di riutilizzo e crediti d’imposta per materiali riciclati. Inoltre, stiamo aggiornando il decreto end-of-waste per valorizzare gli pneumatici usati e, attraverso i CAM, incentiviamo l’uso di pneumatici ricostruiti nei trasporti pubblici. Questo settore, pur piccolo, è un’eccellenza italiana che intendiamo valorizzare”, ha detto intervenendo il viceministro all’Ambiente e Sicurezza Energetica Vannia Gava.
Laura d’Aprile, capo dipartimento sviluppo sostenibile del Ministero dell’Ambiente, ha annunciato altresì che al Ministero “è in fase di elaborazione un nuovo strumento di CAM (criteri ambientali minimi) per il trasporto pubblico locale all’interno dei quali inserire meccanismi premianti per chi utilizza pneumatici ricostruiti. Chiediamo ad Airp di partecipare al tavolo tecnico”.
Ha aperto l’incontro il presidente di Airp, Stefano Carloni: “Perfetto esempio di economia circolare, la ricostruzione degli pneumatici offre enormi vantaggi ambientali ma anche economici. Se vogliamo promuovere concretamente il trasporto sostenibile dobbiamo incentivare il circolo virtuoso che lega lo pneumatico premium alla ricostruzione, agendo sia verso l’autotrasporto sia verso il servizio pubblico: c’è ancora molto che si può fare per aiutare il mercato ad abbracciare un sistema basato su prodotti durevoli e ricostruibili, a tutto vantaggio dell’ambiente e di un settore che rappresenta un’eccellenza italiana”.
Ha proseguito Silvia Vergani, Direttrice marketing di Michelin Italiana S.p.A.: “Michelin da sempre impegnata in favore della sostenibilità ambientale, ha prodotto e commercializzato lo pneumatico ricostruibile per autocarro 100 anni fa. Da allora, promuove la ricostruzione degli pneumatici per ridurre l’impatto ambientale e i costi per gli utenti, anche in collaborazione con AIRP. Ricostruire significa dare una seconda vita alla carcassa dello pneumatico, risparmiando così 50 kg di materie prime. Se il 30% degli pneumatici autocarro venduti in Italia in un anno fosse ricostruito, si risparmierebbero 28.500 tonnellate di materie prime, pari al peso di quattro Torri Eiffel”.
“Quasi come un gatto. Uno pneumatico di qualità, grazie a riscolpitura e ricostruzione, può arrivare ad avere ben sei vite, e costituisce un esempio di economia circolare che ha pochi eguali nel panorama industriale” ha dichiarato invece Fabio Orecchini, Professore ordinario di sistemi per l’energia e l’ambiente, Direttore Osservatorio Auto e Mobilità Luiss Business School e Università Guglielmo Marconi che ha proseguito: “Proprio per questo, la ricostruzione degli pneumatici è considerata come un settore inevitabilmente in crescita a livello mondiale nei prossimi decenni, capace di generare posti di lavoro a filiera corta ed evitare emissioni e consumo di risorse. L’Italia deve assolutamente riuscire a invertire la tendenza attuale, che vede invece decrescere il peso dello pneumatico ricostruito sul mercato interno, con conseguenti perdite occupazionali, contrazione imprenditoriale e incremento dell’impatto ambientale”, ha concluso l’esperto.
Tra gli altri politici intervenuti l’onorevole Carlo Fidanza, Capodelegazione di Fratelli d’Italia – ECR, Parlamento Europeo per il quale “il convengo mette in luce un tema cruciale: il ruolo della ricostruzione degli pneumatici nel trasporto sostenibile, un fiore all’occhiello della nostra industria nazionale, una eccellenza nell’economia circolare e una importante risorsa occupazionale che da europarlamentari abbiamo il dovere di difendere. Vogliamo farlo per invertire la preoccupante tendenza che negli ultimi 15 anni ha visto il vostro settore perdere il 60% del volume di vendita degli pneumatici ricostruiti in Italia a causa di una concorrenza a basso costo, spesso di provenienza asiatica e di bassa qualità. Un problema comune a molti settori che dobbiamo contrastare con forza, lavorando su più piani. In primis chiediamo alla Ue di superare le normative attuali che costringono le nostre piccole e medie imprese a oneri burocratici troppo gravosi con costi eccessivi per adeguarsi a requisiti ambientali sempre più stringenti. Parallelamente continuiamo ad impegnarci per il miglioramento delle reti stradali europee con adeguati investimenti sulle infrastrutture. Il trasporto sostenibile è una priorità condivisa ma per proseguirla in modo efficace dobbiamo adottare un approccio realistico e pragmatico”.
Ha preso la parola anche l’onorevole Luca Squeri, Segretario X commissione Attività produttive: “il settore è strategico non solo sul piano dell’economia circolare ma anche per la transizione energetica. Dobbiamo mettercela tutta per sostenere questo comparto e impegnarci a trovare le misure più adeguate”.
Per Alessandro Moroni, Dirigente IX Divisione mobilità sostenibile presso il Ministero delle imprese e del made in Italy, “il settore rappresenta una eccellenza assoluta per quanto concerne il Know how, le tecnologie e le attrezzature. Occorre quindi valutare attentamente le condizioni necessarie nel processo di transizione”.
“Ferrovie Nord Milano Autoservizi S.p.A dal punto di vista ambientale è una società particolarmente virtuosa, con più del 54% di pneumatici ricostruiti montati sui propri mezzi. Tutto ciò porta un beneficio economico sul costo di gestione del parco pneumatici ed una notevole riduzione dell’impatto ambientale” ha detto Alberto Nicoletti, Responsabile tecnico di FNMA S.p.A.
Ha concluso Riccardo Viselli, Settore Ambiente Utilitalia: “Le imprese associate a Utilitalia stanno da tempo aderendo, pur con qualche difficoltà, alle disposizioni introdotte dal DL 77/2021 in merito all’acquisto di pneumatici ricostruiti per il proprio parco mezzi. Inoltre, in molti casi l’utilizzo supera abbondantemente la soglia del 30% fissata dalle norme citate”.