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Sei qui:Home»Normative»Poste Energia: la svolta del caso di greenwashing

Poste Energia: la svolta del caso di greenwashing

Di Redazione BitMATUpdated:18 Giugno 2023Lettura 3 Min
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Le associazioni dei consumatori e ambientaliste vincono la prima battaglia contro Poste Italiane che cambia la pubblicità “green” di Poste Energia.

poste-energia

Dopo la denuncia di greenwashing a Poste Italiane per la pubblicità di Poste Energia, arriva la prima vittoria delle associazioni ACU e ClimateAid Network. A metà aprile di quest’anno, le due associazioni erano ricorse all’AGCM per far dichiarare ingannevole la pubblicità di Poste Italiane, veicolata attraverso il proprio sito web, relativa all’offerta commerciale Luce e Gas. Le principali affermazioni contestate: “Elettricità venduta e proveniente da 100% di fonti rinnovabili e gas compensato con crediti di carbonio” e “Offerta green e sostenibile”.

Senza aspettare la decisione dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (competente in materia di pubblicità ingannevole), che ha comunque tempo fino a dopo l’estate per avviare l’istruttoria, Poste Italiane, probabilmente prevedendo una condanna, è stata costretta a modificare radicalmente le proprie pubblicità di Poste Energia. E così sono scomparse completamente le pagine che contenevano i claims oggetto di segnalazione e tutto è stato sintetizzato in un unico sito web, con un diverso indirizzo.

Si tratta esattamente di alcuni dei punti contestati dalle associazioni.

Il termine “GREEN” non può essere utilizzato quando si promuove la vendita di servizi ad alto contenuto inquinante, dannoso per l’uomo e l’ambiente, come il gas.

Nessuno può garantire di far arrivare direttamente ai propri clienti solo energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili, perché l’energia viene distribuita attraverso una unica rete nazionale alimentata da flussi di energia formati sia da fonti fossili, sia da fonti rinnovabili, prodotti in Italia e all’estero. Attualmente in Italia l’energia elettrica è prodotta per il 65% da fonti fossili e da nucleare importato.

Le principali modifiche alla campagna pubblicitaria di Poste Energia

  • parola “GREEN” (riferita a elettricità e gas) è stata eliminata;

poste-energia

  • la promessa “VENDIAMO SOLO ENERGIA ELETTRICA 100% GREEN PRODOTTA IN ITALIA ESCLUSIVAMENTE DA FONTI RINNOVABILI” è stata sostituita da “OFFRIAMO E IMMETTIAMO IN RETE…”;

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  • scompare il “100% green” (che rimane solo in alcuni finti “redazionali”);

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  • rimossa la pagina con i redazionali “POSTE ITALIANE PER LA SOSTENIBILITÀ” con il riferimento ad un inesistente Piano Strategico e “L’OFFERTA GREEN E SOSTENIBILE POSTE ENERGIA”.

img 4

Dichiarazioni

“I dirigenti di Poste Italiane hanno sbagliato tutto. Prima ci negano un tavolo di consultazione preventiva poi, dopo l’annuncio della nostra segnalazione all’AGCM, cambiano la pubblicità, ma continuano a negarci un confronto costruttivo”, dichiara Gianni Cavinato, Presidente di ACU, Associazione Consumatori Utenti. “Poste Italiane, modificando la pubblicità ha, di fatto, ammesso che la propria comunicazione era davvero ingannevole e fuorviante. Le rettifiche fatte non sono ancora sufficienti, perché quando si parla ai consumatori di sostenibilità, in modo improprio e non circostanziato, il greenwashing rimane sempre dietro l’angolo e non credo che AGCM archivi contenuti e comportamenti di cui siamo testimoni”.

“È un primo passo di un’azienda che ha debuttato a gennaio nel mercato dell’energia nel peggiore dei modi, con la presentazione di un’offerta attraverso una pubblicità che noi abbiamo ritenuto ingannevole e fuorviante: quello che il codice del consumo definisce come pratica commerciale scorretta a danno dei consumatori”, sottolinea Giuseppe d’Ippolito avvocato ambientale e cofondatore dell’Associazione ClimateAid. “Capisco che Poste voglia evitare una condanna, ma le criticità nelle pubblicità rimangono ancora molte per cui noi insisteremo per avere un pronunciamento dall’AGCM alla quale presenteremo una memoria integrativa”.

AGCM energia green greenwashing Poste Italiane
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