Quale importante ed anche preoccupante altra novità ha portato con sé questo mese di Marzo 2023? Parliamo un po’ del testo della direttiva “Energy performance of building directive” (Epbd), ovvero l’obiettivo di avere sempre più “Case green” in Europa.
Il Parlamento Europeo ha dato da due settimane il via libera alla direttiva UE sulle “case green”: il provvedimento della Commissione europea per migliorare le performance energetiche degli edifici inserito nel pacchetto di riforme Fit for 55.
Le sanzioni in caso di mancato adeguamento
Quali sono le insidie di tale provvedimento? Sono previste sanzioni in caso di mancato adeguamento degli immobili alle prestazioni descritte. Parliamo di:
- divieto di vendita
- divieto di affitto delle case “inadeguate”
- tra i potenziali rischi anche quello della perdita di valore dell’immobile.
L’obiettivo primario della recentissima direttiva Ue è quello di agire sul 15% degli edifici più energivori per ogni stato membro collocati nella classe energetica G. Si tratta di circa 1.8 milioni di edifici residenziali in Italia, su un totale di 12 milioni secondo l’Istat.
Con gradualità: gli edifici esistenti dovranno raggiungere la classe energetica E entro il 1° gennaio 2030 e D entro il 2033.
Gli strumenti e le modalità di realizzazione degli obiettivi della nuova direttiva UE
Per il riscaldamento si prevede il divieto di utilizzo di combustibili fossili entro il 2035 e l’abolizione di sussidi per l’installazione di boiler a combustibili fossili entro il 2024.
Per ridurre i consumi sono previsti interventi come:
- la realizzazione di pannelli solari,
- nuove caldaie,
- sostituzione degli infissi
- posizionamento del cappotto termico
Quali sono gli immobili esentati da “case green”?
Ma quali sono gli immobili “salvi” dagli obblighi della direttiva europea sull’efficienza energetica degli edifici e dalle sanzioni previste in caso di mancato adeguamento?
È possibile “salvare” i propri immobili dalle “costrizioni green” previste dalla recentissima direttiva UE e dalle terribili sanzioni comminabili in caso di mancato adeguamento? Ebbene sì, se rientrano in alcune categorie.
Sono esclusi dalla direttiva europea sull’efficienza energetica le seguenti categorie:
- Edifici e monumenti sottoposti a tutela: immobili storici o dal particolare valore architettonico;
- Edifici collocati in zone vincolate e protette;
- Edifici residenziali usati meno di quattro mesi l’anno
- Edifici sfruttati per un periodo limitato dell’anno
- Edifici con un consumo energetico inferiore al 25% del consumo che risulterebbe dall’utilizzo durante tutto l’anno;
- Edifici di culto;
- Palazzi storici;
- Case vacanza;
- Strutture considerate temporanee (uffici di cantiere e stabilimenti balneari)
Cosa offre una società di riqualificazione?
I servizi che possono essere offerti dalle società per la riqualificazione energetica: una importante opportunità.
Ed ecco che la Direttiva “Energy performance of building directive (Epbd) “può contribuire ad incrementare un processo già avviato. Quello della nascita di società che offrano servizi per la riqualificazione energetica.
Il nuovo obiettivo di alcune categorie di società emergenti è quello di rispondere ad esigenze diverse nel segno della sostenibilità e dell’efficienza energetica.
Nello specifico si delinea un nuovo mercato: di offerta di proposte personalizzate per imprese e terziario, condomini, pubblica amministrazione, enti no profit e assistenziali.
Ma se questa è l’offerta qual è la domanda? Gli interventi richiesti riguardano in questo periodo soprattutto la riqualificazione energetica, edilizia e antisismica degli edifici.
Si punta a migliorare oramai la sicurezza e la qualità di vita negli ambienti residenziali riducendo i consumi energetici ed ottenendo l’accesso alle agevolazioni fiscali.
Pericolose insidie – quali le sanzioni previste – ma anche importanti opportunità sia per chi possieda determinati immobili sia per chi sia intenzionato all’acquisto di unità immobiliari. Nuovi orientamenti per le società emergenti e possibilità di evitare determinate penalizzazioni o invasivi interventi per chi faccia rientrare i propri immobili in alcune categorie.
Un testo ricco di spunti e di risvolti quello della nuova Direttiva UE. Ciò che rileva è il rimanere sempre aggiornati sulla continua evoluzione normativa e delle agevolazioni fiscali. In modo da piegare alle rinnovate esigenze le risorse presenti e future.
Maria Chiara Di Carlo