In questo articolo condividiamo gli interventi avvenuti durante la conferenza Trasformazione Energetica e Nuove Sinergie” organizzata dalla Commissione Industria, Enti e Servizi dell’Ordine degli Ingegneri di Milano. L’evento si è tenuto per dare uno sguardo approfondito alla transizione energetica che le grandi aziende stanno realizzando e per condividere le opportunità che l’ingegneria può cogliere in questa nuova era.
La conferenza sulla transizione energetica delle grandi aziende è stata coordinata dall’Ing. Amelia Lentini. Numerose le aziende presenti che hanno voluto dare il proprio contributo al dibattito, portando esempi virtuosi e nuovi spunti per un utilizzo sempre più ottimizzato ed efficiente delle risorse che le nuove tecnologie mettono a disposizione.
Gli interventi alla conferenza sulla transizione energetica delle grandi aziende
La conferenza è stata introdotta dalle parole della Presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Milano, Carlotta Penati: “L’ incontro di oggi deve intendersi come un’occasione per unire esperti, professionisti e manager provenienti da differenti settori industriali al fine di condividere esperienze e idee, nonché presentare innovazioni e soluzioni per il raggiungimento di un futuro maggiormente sostenibile. L’obiettivo è quello di fornire un quadro di indirizzo per tutti i colleghi, sugli scenari presenti e futuri, in relazione al mondo della transizione energetica e ambientale ad alto contenuto tecnologico. In tale contesto l’approccio ingegneristico svolge un ruolo fondamentale nella comprensione delle problematiche e delle sfide del nostro secolo, in particolar modo quelle ambientali ed energetiche”.
Il pacchetto Fit for 55
L’apertura della conferenza è stata affidata a Michele Benini, Director of the Energy Systems Development – RSE, il quale ha evidenziato quali saranno i driver principali della transizione energetica energetico nei vari settori, prendendo spunto da scenari sviluppati da RSE al 2030 in linea con il pacchetto Fit for 55 della Commissione Europea e al 2050 per la Long Term Strategy nazionale, che punta a emissioni nette zero.
“In un contesto di grave crisi energetica acuita dal conflitto russo-ucraino non sono in discussione gli obiettivi sempre più sfidanti, ma occorre cambiare la strategia per raggiungerli. Un approccio olistico e di neutralità tecnologica è indispensabile per una transizione energetica sicura, efficace ed efficiente. L’Unione Europea, con il pacchetto Fit for 55, ha aumentato le proprie ambizioni di riduzione delle emissioni, puntando a raggiungere una diminuzione del 55% rispetto al 1990 entro il 2030”, spiega Marcello Poidomani, Director Energy Evolution Development & Technical activity – Eni. “Tuttavia, l’Europa sembra concentrarsi principalmente sulla decarbonizzazione attraverso l’elettrificazione e l’utilizzo di idrogeno verde. Questo approccio esclusivo presenta rischi, come l’aumento dei costi dell’energia e la dipendenza da paesi come la Cina per i materiali critici, mettendo inoltre a rischio la domanda elettrica, complicandone il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione e della sicurezza energetica. È importante adottare un approccio inclusivo e tecnologicamente neutro, utilizzando ogni soluzione efficiente, come i biocarburanti, per la decarbonizzazione dei settori del trasporto, specialmente quelli più difficili da decarbonizzare come il settore del traffico pesante, marino e avio”.
Continua Claudia Sterlini, Site Director Agrate & Castelletto, STMicroelectronics: “Tendere con tutte le forze verso uno sviluppo sostenibile, minimizzando l’impatto dei nostri processi e prodotti sull’ambiente, massimizzando l’utilizzo di materiali riciclabili o riutilizzabili e adottando, per quanto possibile, sorgenti di energia rinnovabili è da sempre parte del DNA di ST, diventando anche opportunità per attrarre i giovani talenti e le migliori risorse umane che ci aiuteranno a crescere in linea con gli obiettivi. E l’obiettivo in questo momento più sfidante che ST ha annunciato nel 2021 è il raggiungimento della carbon neutrality entro il 2027”.
Transizione energetica ed ecologica: il ruolo chiave dell’acciaio
Tra tutte le industrie, quella siderurgica rappresenta uno dei principali settori economici e l’acciaio è un materiale chiave nei processi di sviluppo tecnologico e nella transizione energetica ed ecologica.
“Costatato che il fabbisogno di materie prime ha un trend crescente, la decarbonizzazione delle filiere produttive e manifatturiere (quelle definite “hard to abate”) deve necessariamente accelerare il passo”, afferma Stephane Tondo Head – Climate change / Government Affairs ArcelorMittal Europe. “Non si può parlare di decarbonizzazione di imprese “isolate”, la transizione energetica è un processo collettivo soprattutto deve ingaggiare l’intera filiera con obiettivi e progetti trasversali. L’acciaio ha lo stigma di essere tra le industrie più inquinanti pur essendo un materiale che per sua natura è intrinsecamente circolare. Tanto si è fatto finora e tanto si sta facendo per raggiungere gli obiettivi fissati dall’unione europea (2030 e 2050), i punti critici e le grandi opportunità che questi nuovi scenari apriranno necessitano lo sviluppo e l’efficientamento di nuove tecnologie produttive, accelerare la transizione energetica con investimenti e sviluppi su energie rinnovabili, ma richiedono la condivisione e il coinvolgimento lungo la filiera e tra filiere”.
“MM, nella gestione del servizio idrico di Milano, ha ottenuto negli ultimi 5 anni un trend di miglioramento costante grazie principalmente alla digitalizzazione delle reti e degli impianti. Digitalizzare non significa semplicemente utilizzare algoritmi o sistemi AI”, afferma Andrea Aliscioni, Direttore Divisione Servizio Idrico MM. “L’elaborazione delle informazioni rappresenta solamente l’ultimo step del processo di transizione energetica che deve partire da una propedeutica creazione del modello delle reti e degli impianti da calibrare e da una attenta pianificazione ed installazione della sensoristica IoT necessaria a produrre dati da trasformare in informazioni. Il dispositivo “smart” principe nel processo di digitalizzazione del servizio idrico è il contatore intelligente d’utenza che permette, se diffuso in modo adeguato, non solo l’efficientamento del processo meter to cash ma anche il calcolo sistematico del bilancio idrico e la predizione della curva di consumo giornaliera necessaria a programmare la migliore combinazione degli asset adibiti alla fornitura idrica da attivare ora dopo ora in ottica di efficienza energetica”.
Continua Francesco Rogo, SVP Product Development & Digital Engineering Officer – Leonardo: “Nel 2023 gli obiettivi ambientali di Leonardo sono stati rivisti con un cambiamento importante: il passaggio da obiettivi di intensità a obiettivi assoluti per il consumo di acqua e la produzione di rifiuti. L’obiettivo per le emissioni di CO2 di ambito I+II è stato rafforzato e modellato per essere allineato con l’SBTi, impegno presentato nel 2022 e per il quale stiamo lavorando alla definizione degli obiettivi. Per rafforzare l’innovazione in tema di sostenibilità, è stata avviata una nuova Area di Ricerca dedicata all’interno del network dei Leonaordo Labs. L’Area di Ricerca è incentrata su quattro linee di indagine composte da flussi specifici: Decarbonization of products and activities; Life Cycleand Circularity; Environmental Impact of Industrial Processes; Digital Technologies for Sustainability”.
Secondo Mattia Adani, Amministratore Delegato Nowal Chimica: “La qualità dei lubrificanti ha un impatto significativo sull’efficienza energetica dei sistemi meccanici e sono quindi uno strumento fondamentale per la gestione della transizione energetica delle aziende e della nostra società più in generale. La strategia per ridurre la PCF (Product Carbon Footprint) passa dunque dalla scelta della base chimica utilizzata per produrre il lubrificante. Vi sono due strade: utilizzo di basi minerali ri-raffinate; utilizzo di basi “bio-based”. Le basi bio-based, oltre ad avere una migliore PCF, hanno anche il vantaggio di ridurre sostanzialmente l’eco-tossicità. A ciò si aggiungono gli effetti che la scelta ottimale del sistema di lubrificazione ha sia sul consumo energetico del sistema lubrificato, sia sulla sua vita utile. In entrambi i settori l’Italia possiede una leadership tecnologica”.
Cosa accadrà alle reti elettriche di distrubuzione?
La transizione energetica avrà un importante impatto anche sulle reti elettriche di distribuzione.
“In futuro saranno necessari investimenti, ma anche nuove modalità di gestione della rete. Tra queste una delle più interessanti è quella che sfrutta la flessibilità cioè la disponibilità delle utenze a modulare i propri prelievi o la propria produzione”, dichiara Andrea Ruffini, Responsabile Sviluppo Tecnologico Unareti SpA – Gruppo A2A. “Unareti intende già sperimentare l’approvvigionamento di flessibilità nell’ambito di mercati locali a cui gli utenti potranno partecipare”.
“All’interno di un contesto economico sempre più connotato da mutazioni impreviste e fortemente impattanti sul business, il settore manifatturiero deve quotidianamente far fronte a nuove sfide, non ultima quella che chiama a rivedere le scelte produttive in ottica di riduzione dell’impatto economico derivante dai consumi energetici. Il controllo puntuale dei consumi energetici, grazie ad un sistema di monitoraggio 4.0 implementato da diversi anni, l’analisi della correlazione fra gli stessi e le tipologie di prodotto realizzate, l’ottimizzazione dei flussi produttivi e interventi micro-invasivi in tema di efficientamento energetico sono stati i pilatri della strategia aziendale di Scoiattolo”, conclude Giacomo Tamborini, Responsabile innovazione e miglioramento continuo – Scoiattolo.