Le iniziative ambientali sono estremamente importanti per le aziende di tutto il mondo ma, negli ultimi tempi, la sostenibilità scende dal primo al secondo posto nella classifica delle priorità, almeno in Italia. Scopriamo perché.
La seconda edizione dello studio annuale sulla sostenibilità commissionata da Google Cloud a The Harris Poll, ha analizzato l’impegno delle imprese in questo ambito attraverso una ricerca che ha coinvolto oltre 1.400 dirigenti di alto livello in 16 Paesi, compresa l’Italia. Dai dati emergono nuovi elementi che potrebbero avere un impatto sulle strategie delle aziende in ambito ESG tra cui la situazione macroeconomica e il calo di risorse disponibili, ma emerge anche la volontà dei dirigenti di far fronte a questo scenario in maniera concreta con un miglioramento degli strumenti di misurazione per il raggiungimento di obiettivi precisi.
L’impatto del contesto macroeconomico sulle priorità ESG delle aziende
La ricerca mostra che in Italia le iniziative ambientali, sociali e di governance (ESG) sono passate dall’essere la priorità organizzativa numero 1 nel 2022 alla seconda posizione nel 2023. Molti dirigenti attribuiscono la colpa al contesto macroeconomico e alle pressioni esercitate da soggetti esterni per dare la priorità all’ottimizzazione dei rapporti con i clienti e all’aumento dei ricavi a discapito delle iniziative di sostenibilità.
Ma pensare alla sostenibilità come a un costo nel breve termine anziché come a un investimento a lungo termine rappresenta un’opportunità mancata. A livello italiano, la stragrande maggioranza (84%) dei dirigenti è consapevole che i clienti sono più propensi ad apprezzare marchi sostenibili, ma allo stesso tempo, il 71% si trova a dover far fronte ad un calo delle risorse economiche per il raggiungimento dei propri obiettivi di sostenibilità.
Affrontare il greenwashing involontario con la misurazione
Il greenwashing aziendale e l’ipocrisia green sono ancora preoccupazioni diffuse tra gli intervistati italiani di quest’anno, con più di 2 dirigenti italiani su 5 (43%) che hanno ammesso di aver sovrastimato – o rappresentato in modo impreciso – le proprie iniziative ambientali.
Molti ritengono che il greenwashing sia involontario e sottolineano la necessità di misurazioni accurate, identificando nella mancanza di strumenti uno dei maggiori ostacoli a un vero progresso. I dirigenti italiani vorrebbero sistemi efficaci per tracciare i loro miglioramenti, e il 91% dei rispondenti sta cercando di muoversi in questa direzione per raggiungere obiettivi più precisi. L’88% dei dirigenti italiani intervistati ha sottolineato inoltre l’importanza di non ridurre la sostenibilità ad un mero strumento di comunicazione, a dimostrazione della consapevolezza della necessità di conseguire risultati concreti in ambito ESG.
Iniziative ambientali per costruire un futuro sostenibile
Nonostante le difficoltà e le incertezze del contesto che possono spingere le aziende a reindirizzare i propri obiettivi e stabilire altre priorità, la sostenibilità continua a essere un aspetto chiave per le imprese italiane che manifestano la volontà di adottare soluzioni innovative e strumenti di misurazione più efficaci per garantire che gli obiettivi di sostenibilità siano raggiunti e siano quanto più trasparenti possibile. La tecnologia, in questo, gioca un ruolo fondamentale.
“Nonostante le difficoltà e le incertezze legate al contesto odierno, i dati ci forniscono un motivo per essere ottimisti. Infatti, in Italia, il 99% delle aziende intervistate ha già attivato almeno un programma per promuovere le proprie iniziative ambientali, e la partecipazione a queste iniziative è rimasta per lo più invariata rispetto allo scorso anno”, ha dichiarato Fabio Fregi, Country Manager Italy, Google Cloud. “Poiché siamo consapevoli del ruolo della tecnologia per supportare le imprese nel raggiungimento dei loro obiettivi in ambito ESG, continueremo ad affiancare i nostri clienti per aiutarli a misurare in maniera più precisa l’impatto delle loro app e servizi digitali, aumentare la loro resilienza ai cambiamenti climatici, e supportarli nel percorso di decarbonizzazione”.