Sarà firmato nei prossimi giorni lo schema di regolamento che disciplina le categorie di interventi di bonifica che non necessitano della valutazione di interferenza preventiva. Giunge, così, a finalizzazione un robusto lavoro di semplificazione da me avviato già negli anni passati in qualità di Sottosegretario. Sempre nel rigoroso rispetto dell’ambiente”.
Lo annuncia il viceministro all’Ambiente e Sicurezza energetica Vannia Gava. Duplice, infatti, la condizione posta alla base della esclusione: deve trattarsi di interventi che non pregiudichino né interferiscano con l’esecuzione ed il completamento della bonifica né determinino rischi per la salute dei lavoratori e di altri fruitori dell’area. Il provvedimento si estende anche alle opere che non prevedono scavi ma comportano occupazione permanente di suolo, a condizione che il sito oggetto di bonifica sia già caratterizzato. “Molteplici gli obiettivi che centriamo con questo provvedimento – dichiara il viceministro -: snelliamo e velocizziamo l’azione amministrativa, acceleriamo le procedure di bonifica e riconversione dei siti contaminati da poter destinare alla realizzazione di opere progettuali individuate nel PNRR e non solo; agevoliamo le imprese con conseguente riduzione degli oneri amministrativi ed economici”. Nei casi in cui, invece, la valutazione delle interferenze si renda necessaria, il nuovo schema indica con chiarezza le regole del procedimento (istanza, istruttoria, termine di conclusione del procedimento. “Com’è evidente, lavoriamo per accelerare nuovi investimenti e determinare impatti economici favorevoli sia per le imprese che per i cittadini, sempre nel rispetto della salute e dell’ambiente” conclude il viceministro.
Bonifiche anche per i privati
In questo ambito merita di essere riportate l’intervento di Gianluca Sericato docente presso l’ Università degli Studi di Bari, con un intervento dal titolo “Una nuova forma di partecipazione: il dibattito pubblico nel comparto delle bonifiche”, nel corso dell’evento “Le bonifiche nel PNRR e la Transizione Ecologica: consenso informato ed informazione scientifica per la crescita”
“Quando si arriva all’applicazione del Diritto Tributario – ha spiegato Sericato – si arriva a toccare più temi insieme: risorse, competenze, procedimenti. Il diritto Tributario procura risorse, compulsa delle scelte, cerca di sollecitare cittadini ed organizzazioni virtuose e soffre della dimensione emergenziale del Diritto. Emergenza della crisi economica, della pandemia, effetti sul rincaro dei prodotti energetici: queste soltanto alcune delle problematiche attuali. Bisogna aiutare i consumatori, le famiglie, le imprese per questi rincari? Oppure occorre generare risorse ed insistere sui costi della transizione ecologica.
Questo è un tema che riguarda le entrate. Spesso si tratta del tema delle bonifiche come se fosse appannaggio di risoluzione da parte del settore pubblico. Non è così. Vi sono tanti casi in cui un’impresa che acquisti un opificio abbandonato debba assumere su di sé i costi di un intervento di bonifica. Vi sono siti dove vi sono concentrazioni imprenditoriali e che conviene rendere compatibili con le moderne tecnologie”.
Il decreto attuativo del credito di imposta per le erogazioni liberali in denaro per interventi ambientali su edifici e terreni pubblici: quando l’agevolazione crea opportunità per imprese ed imprenditori.
Quante imprese sanno come, concretamente, si possa sostenere la bonifica di un sito inquinato? Eppure è stato pubblicato il decreto attuativo del credito di imposta per le erogazioni liberali in denaro, effettuate nei periodi d’imposta successivi a quello in corso al 31 dicembre 2018, per interventi ambientali su edifici e terreni pubblici. Si tratta del D.P.C.M. 10.12.2021 pubblicato in Gazzetta Ufficiale n.32 dell’8 febbraio 2022 in attuazione del credito di imposta di cui all’articolo 1, commi da 156 a 161, L.145/2018.
Le erogazioni liberali oggetto dell’agevolazione si riferiscono ad interventi su edifici e terreni pubblici, sulla base di progetti presentati dagli enti proprietari, ai fini di bonifica ambientale, rimozione dell’amianto, prevenzione e risanamento del dissesto idrogeologico, realizzazione o ristrutturazione di parchi ed aree verdi attrezzate, recupero di aree dismesse.
Un milione di euro per le bonifiche
Il Ministero della Transizione ecologica, sul suo portale, pubblica tutti gli interventi finanziabili tramite una erogazione liberale a sostegno dell’ambiente. L’elenco degli interventi è continuamente aggiornato attraverso le segnalazioni delle pubbliche amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, D.Lgs. 165/20021.
Un milione di euro può dunque investire un’impresa in un’opera di bonifica accedendo ad un credito di imposta, con versamento dell’IVA. Una misura ancora poco conosciuta sia dai tributaristi che dal proprietario d’impresa che possa beneficiarne. Il quale, se valorizza spese per la comunità può vedersi tale valorizzazione riconosciuta sul piano fiscale.
Questa non sarebbe altro che l’attuazione virtuosa dell’art.53 della Costituzione, che evidenzia come tutti siano tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della propria capacità contributiva, essendo il sistema tributario informato a criteri di progressività. Ciascun imprenditore dunque può avere un ruolo proattivo nel processo di bonifica, che ora grava su molte imprese. Sarà doveroso quindi, per il legislatore o per chi lo rappresenta, pubblicizzare e promuovere le misure che spingano cittadini ed imprese ad intraprendere proprio quelle azioni che il legislatore vuole si effettuino. E che sono nell’interesse sia dei privati che del territorio stesso.